
Un osservatorio permanente per monitorare l’AI
AI Assisi Act – Il 13 marzo scorso, presso l’Associazione della Stampa Estera a Palazzo Grazioli a Roma, è stata presentata la carta etica conosciuta come AI Assisi Act. L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco nel panorama della comunicazione e del giornalismo italiano, tra cui Alberto Barachini, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, e Carlo Bartoli, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. La conferenza ha messo in luce la necessità di un approccio etico all’intelligenza artificiale (AI), sottolineando l’importanza dell’uomo al centro della tecnologia.
La genesi della carta
L’AI Assisi Act è il frutto di una collaborazione tra i frati minori conventuali del Sacro Convento di San Francesco e l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria. Questo documento, già presentato in anteprima il 15 settembre dell’anno scorso durante il Cortile di Francesco, è stato tradotto in diverse lingue, tra cui inglese, francese, spagnolo, tedesco, cinese e giapponese, per favorire un dibattito globale su un’etica dell’AI.
La centralità dell’uomo
Cosimo Lorusso, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, ha affermato che l’obiettivo è riaffermare la centralità dell’essere umano e la sua dignità. Ha dichiarato:
- La tecnologia deve servire l’uomo e non viceversa.
- L’AI rappresenta una grande opportunità se utilizzata per migliorare la qualità della vita e la capacità intellettiva.
Lorusso ha anche espresso preoccupazione riguardo al controllo dei dati personali da parte di poche piattaforme, evidenziando la necessità di evitare che questo diventi un nuovo conflitto tra gli Stati.
L’importanza di un approccio etico
Alberto Barachini ha sottolineato l’importanza di riportare al centro la responsabilità umana e il volto umano dell’informazione. Ha elencato i temi cruciali su cui si deve lavorare:
- Diritto d’autore
- Identificazione dei contenuti generati dall’AI
- Riconoscimento e gestione del deep fake
Barachini ha invitato le realtà editoriali a sviluppare codici etici che possano guidare l’utilizzo dell’AI nel settore della comunicazione.
La responsabilità collettiva
Fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento, ha dichiarato che l’AI Assisi Act non è solo un insieme di regole, ma un richiamo alla responsabilità collettiva e alla creatività. Ha evidenziato che il documento ribadisce l’importanza dei diritti umani e la necessità di mettere l’AI al servizio della vita umana.
Carlo Bartoli ha aggiunto che l’uso dell’AI può portare a un cambiamento significativo nel modo in cui viene gestita l’informazione, ma avverte che se l’AI sarà utilizzata solo per automatizzare processi, questo potrebbe rivelarsi catastrofico. Ha enfatizzato l’importanza di un’azione congiunta per garantire che tutti abbiano consapevolezza delle sfide e delle opportunità legate all’AI.
Educare alle nuove tecnologie
Mario Morcellini ha messo in evidenza la necessità di rendere accessibili testi come l’AI Assisi Act nelle scuole e nelle università. Ha dichiarato che l’intelligenza artificiale consiste in una grande disponibilità di dati e che è fondamentale avere qualcuno che possa aiutare a organizzarli in modo significativo. Ha sottolineato che la vera conoscenza non deriva dalla quantità di dati, ma dalla capacità di integrarli nella propria coscienza.
Giovanni Parapini ha evidenziato che l’AI Assisi Act nasce da territori che rappresentano il meglio del Paese, dove esiste ancora un contatto umano. Ha affermato che è importante mobilitarsi su temi di servizio pubblico per educare i giovani all’uso consapevole dell’AI, senza mettere in discussione la sua importanza, ma piuttosto preoccupandosi del suo utilizzo.
Prossimi passi: un osservatorio permanente
Come annunciato durante la conferenza, uno degli obiettivi futuri del progetto AI Assisi Act è la creazione di un osservatorio permanente. Questo ente sarà incaricato di monitorare l’applicazione delle linee guida e degli obiettivi definiti nel documento. L’intento è di garantire che la carta etica continui a rimanere un punto di riferimento per l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale nel giornalismo e nella comunicazione, promuovendo un dialogo costante tra le varie parti interessate.
Commenta per primo