
A Santa Maria degli Angeli focus su salute e ambiente
Un patto per liberare – Un patto per liberare l’Umbria dai PFAS sarà al centro dell’incontro pubblico “Umbria PFAS-Free: un patto per la salute della nostra terra”, in programma venerdì 3 maggio alle 17:30 a Santa Maria degli Angeli, presso la sede in via Patrono d’Italia 12.
Organizzato da Europa Verde Umbria, l’evento si propone come un’importante occasione di confronto tra cittadini, rappresentanti istituzionali, esperti e attivisti ambientali sul tema della contaminazione da PFAS – sostanze perfluoroalchiliche – e sugli strumenti politici e scientifici per prevenirla e contrastarla.
A sostenere l’iniziativa sarà un parterre di ospiti qualificati. Interverranno, tra gli altri, Cristina Guarda, europarlamentare del gruppo Greens/EFA, da anni impegnata nella battaglia contro l’inquinamento chimico in Europa, e Claudio Santi, docente universitario di Chimica Organica, co-portavoce di Europa Verde Perugia, che fornirà un quadro tecnico sulla pericolosità dei PFAS.
La presenza di Valter Stoppini, candidato sindaco di Assisi, testimonia la volontà di tradurre in proposte concrete la spinta dal basso per un territorio più protetto. A rafforzare l’impegno civico anche Tullia Caporicci e Alex Trabalza, candidati di Europa Verde nella lista Progressisti per Assisi, che porteranno il punto di vista locale sulla questione.
Dal Veneto, regione già pesantemente colpita da fenomeni di contaminazione, arriveranno le testimonianze di Giulia Bacchiega, vicepresidente di Legambiente Veneto, e Piergiorgio Boscagin, membro del direttivo regionale della stessa associazione. La loro partecipazione servirà a condividere l’esperienza maturata sul campo e a mettere in guardia l’Umbria sui rischi di una sottovalutazione del problema.
Le sostanze perfluoroalchiliche sono composti chimici di sintesi noti per la loro resistenza alla degradazione e la loro capacità di accumularsi negli organismi viventi e negli ecosistemi. Vengono utilizzate in numerosi processi industriali e prodotti di largo consumo – dai rivestimenti antiaderenti ai tessuti impermeabili – ma sono al centro di crescenti allarmi sanitari per i loro effetti potenzialmente cancerogeni e pericolosi sul sistema endocrino e immunitario.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, l’esposizione ai PFAS può comportare gravi rischi, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, come bambini e donne in gravidanza. L’accumulo di queste sostanze nelle falde acquifere rappresenta inoltre un’emergenza ambientale di primaria importanza.
“È necessario agire ora per evitare che l’Umbria si trovi a dover affrontare le stesse criticità già vissute in altri territori italiani”, ha dichiarato Europa Verde Umbria, che promuove l’evento come momento di consapevolezza e impegno collettivo. “Chiediamo che le amministrazioni locali assumano un ruolo attivo nel monitoraggio, nella prevenzione e nella messa al bando di sostanze pericolose, in stretta collaborazione con le realtà scientifiche e associative”.
Nel corso dell’incontro verrà lanciato un appello rivolto a cittadini e istituzioni per costruire una rete regionale “PFAS-Free”, ispirata alle buone pratiche già in atto in altre aree italiane ed europee. L’obiettivo dichiarato è quello di adottare un piano d’azione che comprenda screening periodici delle acque, supporto alla ricerca scientifica e incentivi per la sostituzione di materiali a rischio.
Sarà inoltre previsto uno spazio per il dialogo con il pubblico, con l’intento di raccogliere proposte, preoccupazioni e testimonianze. L’evento si concluderà con un impegno simbolico sottoscritto dai partecipanti: un patto ideale per un’Umbria libera da contaminazioni, orientata verso un modello di sviluppo sostenibile, rispettoso della salute delle persone e dell’ambiente.
L’incontro rappresenta un ulteriore tassello nell’impegno di Europa Verde a livello regionale per la costruzione di politiche ecologiche e trasparenti, capaci di coniugare giustizia ambientale e sociale. Un’occasione per ribadire che la transizione ecologica non è solo un’opzione, ma una necessità urgente e condivisa.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare. La lotta contro i PFAS, sottolineano gli organizzatori, non riguarda solo gli esperti, ma coinvolge l’intera collettività. La salute del territorio passa anche dalla consapevolezza e dalla partecipazione.
I PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono una vasta classe di composti chimici artificiali utilizzati per le loro proprietà idrorepellenti, oleorepellenti e resistenti al calore. Sono presenti in moltissimi prodotti di uso quotidiano, come:
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Rivestimenti antiaderenti (come il Teflon delle padelle)
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Imballaggi alimentari (sacchetti per popcorn, contenitori per fast food)
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Tessuti impermeabili e antimacchia
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Schiume antincendio
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Cosmetici e detergenti
Perché sono pericolosi?
I PFAS sono soprannominati “inquinanti eterni” perché non si degradano facilmente nell’ambiente e possono accumularsi nel corpo umano. Diversi studi scientifici hanno collegato l’esposizione a queste sostanze a:
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Malattie tiroidee
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Disfunzioni del sistema immunitario
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Colesterolo alto
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Danni epatici
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Alcune forme di tumore (ad esempio ai reni e ai testicoli)
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Problemi riproduttivi e sviluppo fetale anomalo
Dove si trovano?
Possono essere presenti nell’acqua potabile, nel suolo, negli alimenti e anche nell’aria, in aree industriali o in prossimità di impianti che producono o utilizzano PFAS.
Che cosa si sta facendo?
In Europa e in Italia si stanno avviando azioni di monitoraggio, regolamentazioni più restrittive e campagne di sensibilizzazione per ridurne l’uso e bonificare le aree contaminate.
Cosa sono i PFAS?
I PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono composti chimici artificiali usati per rendere materiali resistenti all’acqua, al grasso e al calore. Sono presenti in oggetti di uso quotidiano, ma pongono seri rischi per la salute e l’ambiente.
Dove si trovano?
- Rivestimenti antiaderenti (es. padelle in Teflon)
- Imballaggi alimentari (popcorn, fast food, ecc.)
- Tessuti impermeabili o antimacchia
- Cosmetici e detergenti
- Schiume antincendio industriali
Perché sono pericolosi?
I PFAS sono chiamati “inquinanti eterni” perché non si degradano facilmente. Si accumulano nel corpo umano e sono collegati a:
- Problemi ormonali e tiroidei
- Aumento del colesterolo
- Danni al fegato</
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