Strade di montagna ad Assisi: disparità nei lavori pubblici

Strade di montagna ad Assisi: disparità nei lavori pubblici

Le immagini, che documentano la situazione, circolano negli ambienti locali

di Gianni Bonazzoli

Strade di montagna – Alla vigilia delle elezioni amministrative, l’attenzione torna a concentrarsi sulla manutenzione stradale nelle aree montane del Comune di Assisi. La gestione degli interventi viari, in particolare sulle strade comunali e provinciali che collegano le frazioni collinari e montane del territorio, solleva interrogativi sulla parità di trattamento tra residenti. Le immagini che documentano la situazione, circolate negli ambienti locali e nei canali di comunicazione interna, mostrano un netto contrasto tra i diversi tratti di viabilità, evidenziando una discrepanza nella cura riservata alle varie zone.

Sulla strada provinciale che conduce a Costa di Trex, frazione dove risiede l’attuale Presidente,, l’asfalto appare regolarmente manutenuto, i margini sono puliti e l’accessibilità garantita anche nei tratti più difficili. Si tratta di un’arteria viaria secondaria, paragonabile per importanza ad altre presenti nell’area, ma con un livello di manutenzione che spicca in modo evidente rispetto al resto del comprensorio.

Strade di montagna

Al contrario, molte altre strade di pari rango e simile funzione, che servono comunità locali ugualmente significative dal punto di vista abitativo e geografico, presentano condizioni ben diverse. Dissesti, segnaletica mancante, vegetazione incolta ai bordi e asfalto deteriorato caratterizzano numerosi collegamenti verso le frazioni di montagna. Le testimonianze fotografiche, definite eloquenti dagli stessi operatori che le hanno raccolte, rafforzano la percezione di una gestione squilibrata e non equa degli interventi pubblici.

La questione è resa ancor più delicata dal momento in cui si colloca: con le elezioni alle porte, ogni azione amministrativa acquista un peso maggiore, e gli atti di ordinaria gestione vengono letti attraverso la lente della campagna elettorale. Gli interventi straordinari o ripetuti su alcune tratte specifiche, laddove altre restano da anni in attesa di attenzione, sollevano dubbi sull’imparzialità delle scelte operate.

Strade di montagna

Il centro della critica riguarda proprio l’apparente sistematicità con cui si garantisce una viabilità ottimale lungo i percorsi che interessano direttamente la residenza della prima cittadina, mentre altre aree abitate da cittadini con pari diritto all’accesso e ai servizi restano escluse da lavori regolari. Alcuni osservatori parlano di un trattamento di favore non dichiarato, ma evidente nei fatti e nella persistenza degli squilibri manutentivi.

Costa di Trex diventa così, suo malgrado, il simbolo di un’amministrazione che, secondo i critici, avrebbe scelto di concentrare le risorse su percorsi ben precisi, tralasciando quelli ritenuti meno strategici sul piano del consenso. Questo crea un effetto domino sulla percezione pubblica: da un lato si genera frustrazione nei residenti delle zone meno servite, dall’altro si alimenta il sospetto di favoritismi legati a rapporti personali o posizioni di potere.

La vicenda non è nuova ma si ripropone ciclicamente, con maggiore intensità in concomitanza con gli appuntamenti elettorali. In passato, analoghe denunce avevano riguardato i tempi e le modalità con cui venivano effettuati alcuni lavori pubblici, spesso ritenuti scollegati da piani organici e più vicini a logiche emergenziali o di convenienza politica.

La conformazione geografica del territorio comunale di Assisi, che comprende ampie aree montane e collinari, rende la questione della manutenzione stradale particolarmente sensibile. Le frazioni sparse lungo le pendici del Monte Subasio necessitano di interventi regolari e tempestivi, sia per garantire la sicurezza dei residenti sia per sostenere le attività agricole e turistiche che vi si svolgono.

La gestione disomogenea delle infrastrutture viarie diventa così un banco di prova per l’equità dell’azione amministrativa. In questo contesto, la prossimità personale o politica ai centri decisionali non dovrebbe incidere sulla qualità dei servizi erogati, ma le condizioni documentate sembrano suggerire l’opposto.

A nulla valgono, in questa fase, le giustificazioni di carattere tecnico o logistico che spesso accompagnano le differenze negli interventi. La netta distinzione tra ciò che appare ben curato e ciò che viene lasciato al degrado rende difficile sostenere un’equità di trattamento. I cittadini che vivono nelle aree trascurate chiedono interventi concreti, ma soprattutto trasparenza e coerenza nei criteri con cui vengono assegnate le priorità.

In assenza di spiegazioni puntuali e condivise, le immagini raccolte continuano a parlare da sole. La loro forza visiva alimenta il dibattito pubblico, che si concentra ora sulle scelte compiute finora e sulle garanzie di imparzialità che la prossima amministrazione dovrà fornire. Con la campagna elettorale ormai avviata, ogni dettaglio, ogni cantiere, ogni buca diventa parte di una narrazione politica che si gioca anche, e forse soprattutto, sulla percezione di giustizia quotidiana.

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