
Esposti 90 reperti inediti da 30 siti archeologici
Ad Assisi la mostra – Apre il 4 luglio ad Assisi, nel suggestivo Palazzo del Monte Frumentario, la mostra “Giordania: alba del cristianesimo”, tappa umbra di un’esposizione internazionale che celebra le radici cristiane del Regno Hashemita. Dopo il successo ottenuto a Roma, la rassegna approda nella città di San Francesco per restare fino al 1° agosto, portando con sé un nucleo di 90 reperti provenienti da 30 siti archeologici giordani. L’inaugurazione ufficiale si terrà alla presenza del Ministro del Turismo e delle Antichità della Giordania, Lina Annab.
L’evento, promosso dal Ministero del Turismo e delle Antichità giordano in collaborazione con la Città di Assisi, si inserisce nel quadro di una strategia culturale e spirituale volta a valorizzare la Giordania come luogo di memoria cristiana. L’ingresso è gratuito e disponibile anche tramite prenotazione online.
Ad Assisi la mostra
Cuore dell’esposizione è la narrazione della presenza cristiana nei territori orientali del fiume Giordano, documentata attraverso reperti archeologici che testimoniano luoghi e storie fondamentali per la tradizione cristiana. L’itinerario proposto dalla mostra parte da Betania oltre il Giordano, riconosciuta come sito del Battesimo di Gesù e patrimonio UNESCO, per proseguire con altre località simboliche come il Monte Nebo, dove Mosè ebbe la visione della Terra Promessa, e Macheronte, la fortezza legata alla figura di Giovanni Battista.
Tra i luoghi rappresentati figurano anche Tell Mar Elias, considerato il luogo natale del profeta Elia, e la Chiesa di Nostra Signora della Montagna ad Anjara, che la tradizione associa al passaggio della Sacra Famiglia. Ogni tappa dell’esposizione contribuisce a ricostruire un mosaico di spiritualità e storia che attraversa i secoli, mettendo in risalto il ruolo della Giordania come crocevia religioso.
Assisi, città legata in maniera profonda alla figura di San Francesco, offre un contesto particolarmente adatto ad accogliere una mostra incentrata sul dialogo interreligioso e sul patrimonio cristiano. La scelta di questo luogo non è casuale: la città umbra è da secoli meta di pellegrinaggi e punto di incontro tra culture e fedi, con oltre cinque milioni di visitatori ogni anno.
La connessione spirituale tra Assisi e la Giordania è rafforzata anche da un precedente significativo: nel 2019, il re giordano Abdullah II ricevette proprio ad Assisi la Lampada della Pace, onorificenza riservata a personalità impegnate nella promozione della concordia tra i popoli. Un gesto che ha ribadito il ruolo della Giordania come esempio di coesistenza e comprensione religiosa.
Nel 2025, la Chiesa cattolica celebrerà il Giubileo, evento straordinario che si tiene ogni 25 anni. Il tema scelto, “Pellegrini di speranza”, offre una cornice ulteriore alla mostra, che si presenta come invito alla riscoperta delle radici della fede cristiana in una terra ancora oggi protagonista di itinerari spirituali. In questo contesto, la Giordania si propone come destinazione di pellegrinaggio e di riflessione, grazie a un patrimonio materiale e immateriale che continua a parlare ai fedeli di tutto il mondo.
Il percorso espositivo non è solo un viaggio nel tempo, ma anche un’occasione per riflettere sul presente. Ogni reperto – mosaici, frammenti architettonici, oggetti liturgici – racconta non solo un momento storico, ma anche un messaggio di continuità culturale e religiosa. L’intento della mostra è quello di promuovere la conoscenza di un’identità condivisa, che affonda le sue radici nella comune eredità del cristianesimo orientale.
Oltre alla componente storica, la rassegna riveste anche un significato simbolico più ampio: propone una visione della Giordania come luogo di pace e spiritualità, ponte tra passato e presente, tra Oriente e Occidente. L’esposizione assume così un valore culturale che va oltre i confini del mondo cristiano, diventando veicolo di dialogo e reciproca comprensione.
Il progetto fa parte di una più ampia iniziativa internazionale volta a valorizzare i luoghi santi della Giordania e il loro ruolo nel panorama religioso globale. Si tratta di un impegno che si concretizza anche attraverso eventi come questa mostra, che intende avvicinare un pubblico internazionale alla storia cristiana del territorio giordano.
Il significato dell’iniziativa si lega dunque a una doppia dimensione: da un lato, quella della testimonianza archeologica, dall’altro, quella dell’incontro interreligioso. “Giordania: alba del cristianesimo” si presenta così come una tappa significativa in un cammino più ampio, che coinvolge credenti, studiosi e visitatori in un’esperienza di scoperta e memoria.
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