Assisi, onorificenza a don Provenzi: “Benemerito della Città”

Cerimonia in Sala della Conciliazione a un anno dalla sua scomparsa

Fra ricordi e profonda commozione, la comunità di Assisi ha reso omaggio a don Cesare Roberto Provenzi, parroco della cattedrale di San Rufino scomparso il 27 settembre 2024. Nel pomeriggio, nella gremita Sala della Conciliazione, si è svolta la consegna alla memoria del titolo di “Benemerito della Città”, deciso all’unanimità dal Consiglio comunale nello scorso aprile.

L’onorificenza, riservata a figure che hanno lasciato un segno rilevante nella vita sociale, culturale e civile della città, è stata conferita per il grande impegno di don Provenzi a favore delle famiglie in difficoltà, per l’opera di sostegno ai giovani, per la diffusione dei valori del perdono e della giustizia sociale, oltre che per il contributo offerto alla crescita delle attività culturali e alla tradizione del Calendimaggio.

La pergamena, recante il sigillo d’oro del Comune, è stata consegnata dal sindaco Valter Stoppini al fratello del sacerdote, Giuseppe. Alla cerimonia erano presenti la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, la presidente del Consiglio comunale Annalisa Rossi, membri della Giunta e dell’assemblea cittadina, il vescovo mons. Domenico Sorrentino, l’attuale parroco di San Rufino don Alessandro Picchiarelli, insieme a rappresentanti del Calendimaggio, delle associazioni locali e delle forze dell’ordine.

Nel suo intervento, il sindaco Stoppini ha evidenziato il segno profondo lasciato dal sacerdote: “Don Cesare ha sempre messo al centro la città e i suoi abitanti, dedicando energie instancabili al servizio spirituale e sociale. Con questo riconoscimento lo iscriviamo per sempre nella storia migliore di Assisi”.

La presidente Proietti ha ricordato il sacerdote come “guida e punto di riferimento, capace di unire generazioni e territori, vicino ai poveri e ai soli, convinto che l’evangelizzazione passi attraverso gesti concreti di prossimità”.

Il vescovo Sorrentino ha sottolineato il suo “carisma unificante”, mentre la nipote Alice ha ringraziato la città per il sostegno e l’affetto che hanno accompagnato l’opera del sacerdote: “Questo riconoscimento ci incoraggia a proseguire i suoi progetti”.

Una copia della pergamena è stata consegnata anche alla cattedrale di San Rufino, luogo a cui don Provenzi aveva legato la sua missione pastorale e dove rimane vivo il ricordo del suo ministero.

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