Carfagna, tre puledri, due maschi e una femmina, nati nel giorno di Pasqua

Carfagna, tre puledri, due maschi e una femmina, nati nel giorno di Pasqua

Carfagna, tre puledri, due maschi e una femmina, nati nel giorno di Pasqua

Tre puledri, due maschi e una femmina, venuti alla luce a distanza di poche ore nella stessa giornata, non una qualunque, ieri domenica 9 Aprile giorno di Pasqua. Un piccolo miracolo della natura accaduto in un luogo a dir poco suggestivo e mistico ad Assisi ai piedi della Basilica di San Francesco, nell’allevamento di Sergio Carfagna, un vero e proprio paradiso terrestre dei cavalli da trotto, oltre 17 ettari di verde dove stazionano circa 20 fattrici, stalloni già campioni in corsa ed ora della monta come Iglesias e tanti puledri pronti ad avviarsi alla carriera sportiva negli ippodromi. Due dei tre puledri, un maschio ed una femmina, sono appunto figli di Iglesias e Ortica Gausimo e Ursula Gar mentre l’altro maschio è figlio di El Ideale ed Irina fattrice pluridecorata in carriera, seconda al Campionato Europeo di Trotto all’ippodromo di Cesena con tanti altri premi nel ricco palmares.

“E’ stata una domenica di Pasqua a dir poco movimentata iniziata come tutti i giorni dell’anno alle cinque di mattina ad accudire i cavalli e prepararli per il lavoro quotidiano – dichiara ancora emozionato Sergio Carfagna, che ha fatto in tempo solo ad assistere alla Santa messa prima di correre dietro ai ripetuti lieti eventi a quattro zampe.

“Dall’ora di pranzo al tardo pomeriggio i tre puledri sono nati e grazie a veterinario e collaboratori di scuderia tutto è andato per il verso giusto ed a fine giornata la fatica si è fatta sentire ma la gioia che si prova ogni volta che nasce un puledro l’ha ripagata come sempre nonostante i problemi che attanagliano da tempo il nostro settore l’ippica in profonda crisi da anni”.

Dopo la nascita di Via Lattea, la cavallina “bianca” prodigio della natura che ha stupito il mondo intero, avvenuta sempre a ridosso della Pasqua nell’aprile del 2014, ora un altro piccolo “miracolo” si è compiuto nella scuderia di Assisi simbolo della resilienza e dell’amore per gli animali. Anche questa volta, Sergio Carfagna, 67 anni, allevatore di cavalli, titolare di una scuderia con vista “mozzafiato” sulla Basilica, credente e devoto da sempre al “poverello” di Assisi, si appella di nuovo alla sua intercessione per scongiurare il baratro dove lui per primo con i suoi amati cavalli, ultimi quelli nati proprio ieri nel giorno di Pasqua, non vuol finire.

Adesso ai nuovi nati, (il 2023 e’ l’anno della lettera “I”), Carfagna dovrà dare un nome e lo farà sempre in memoria dell’amico fraterno, Padre Danilo Reverberi, frate franceescano, esperto come pochi di genealogie dei cavalli da corsa al trotto, stroncato nel marzo 2021 dal Covid, che decise di accostare la parola “Pax” (simbolo di Assisi e di San Francesco) accanto al nome prescelto per ogni puledro della scuderia nato ogni anno, come accaduto per, Francesco Pax, in onore del Santo e del Papa, un cavallo che ben si sta comportando in pista negli ippodromi nazionali.

“Mi rivolgo a San Francesco come credente ed ogni sera prima di dormire prego perché faccia un miracolo per tutto il nostro settore ed in maniera più terrena al nuovo Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e al sottosegretario con delega all’ippica, Patrizio Giacomo La Pietra. Non abbandonateci.

L’ippica e il mondo allevatoriale meritano rispetto ed attenzione come tutte le altre attività: le nostre famiglie si mantengono con il duro lavoro e i sacrifici, tutti i giorni feste comprese: dalle 5 di mattina al pomeriggio inoltrato, non conosce soste”, dichiarò Carfagna qualche settimana fa nel corso dell’ennesimo appello “salvaippica” che oggi dopo la nascita di altri tre puledri è più attuale che mai.

Forse il segreto del successo della scuderia ‘dei miracoli’ (con un libro dedicato, scritto a quattro mani da Giorgio Galvani e Marco Vinicio Guasticchi, foto di Marco Agabitini, Futura Edizioni) era ed è racchiuso nel rapporto unico di amicizia fra il frate francescano padre Danilo Reverberi e il proprietario dell’allevamento che sorge nella pianura dominata dall’imponente scenario della Basilica di san Francesco, uno dei luoghi prediletti da tutti per scattare foto e selfie da incorniciare. Oggi il suo allevamento, preso a modello a livello nazionale per la gestione e immagine, diventa dunque il palcoscenico di eventi e appelli a cuore aperto che non possono essere disattesi.

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