Coronavirus, operativo container fuori ospedale, nessuna emergenza
“E’ operativo da ieri mattina e fino ad ora è tutto regolare, nessun caso è stato trovato”. Stiamo parlando del container posizionato davanti al pronto soccorso dell’ospedale di Assisi. A dirlo è chi gestisce l’emergenza del coronavirus nella città di San Francesco.
“La gente viene controllata prima che entri in ospedale – dicono -. Con un test a voce gli viene chiesto se ha febbre o influenza (tosse e raffreddore), se negli ultimi 15 giorni, loro o un familiare, sono stati fuori dall’Umbria e in caso positivo si chiede in quale città. Se è tutto negativo entrano in ospedale. Se c’è qualche dubbio, indosserà la mascherina e i responsabili addetti al controllo a quel punto chiameranno il medico che all’interno del container, dove dentro sono stati posizionati i lettini e tutto il materiale che occorre per fare la visita medica, visiterà il paziente.”
Questo è quello che accade in tutti gli ospedali dell’Umbria, la maggior parte gestiti dalla Croce Rossa, Misericordia e Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta). Ad Assisi c’è l’Ampas e la Misericordia locale di Assisi che dà una mano dove loro non arrivano.
“La gente non è spaventata – hanno detto – è informata sui fatti e tutti, individualmente, collaborano, rispondendo alle domande tranquillamente”.
Gli ospedali sono già tutti assegnati dove manca il personale c’è una collaborazione tra associazioni. A Foligno c’è l’Esercito, a Castiglione del Lago e a Città della Pieve le Misericordie, ad Amelia e Narni il Cisom, a Città di Castello e Assisi le Ampas con la Misericordia, a Spoleto, Orvieto, Perugia, Branca e Pantalla le Croce rosse Italiane.
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