Elezioni, Vignoli: “No organizzazioni criminali sulla nostra città”
da Francesca Vignoli (Lista @sinistra)
Quando qualche giorno fa avevo scritto che “Assisi ha bisogno di pulizia e questo è il momento giusto per farla. Pulizia che non significa solo sconfiggere quell’immondizia che spesso deborda dai cassonetti. Ma pulizia che vuole dire combattere contro le situazioni poco chiare, di malaffare, che sempre più stanno proliferando nel centro storico, ma non solo, di cui tutti sono a conoscenza e che vanno fermate” non stavo dicendo tanto per dire.
È di ieri la notizia, pubblicata su La Nazione, dal titolo “L’Antimafia arriva ad Assisi. Stop alla gestione dell’Hotel Subasio”. Che qualcosa di non chiaro succedesse intorno all’hotel storico di Assisi era cosa evidente da tempo: una prima asta pubblica andata deserta e poi l’assegnazione nell’aprile 2013 a una ditta calabrese dalle molte attività (costruzioni e gestione di parcheggi), che nel giugno 2015 è poi stata destinataria di un’informazione antimafia a carattere interdittivo. L’articolo chiude così: “Ma la gestione dell’albergo non sarebbe l’unica attività ‘commerciale’ sotto la lente d’ingrandimento della prefettura che, tra patti antimafia, protocolli e informative, sta passando al setaccio ogni possibile situazione off-limits nella verde Umbria”.
Ma come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto? Dov’era l’amministrazione comunale (da cui dipende la Casa di Riposo Andrea Rossi, proprietaria dell’Hotel Subasio)? A cosa pensava il Consiglio di amministrazione della Casa di riposo che ha concesso in affitto per 30 anni l’Hotel per l’importo totale di 5.550.000 euro (pari a 185.000 euro l’anno)? Dove eravamo noi cittadini?
Non dobbiamo permettere alle organizzazioni criminali, che siano la ’ndrangheta o la camorra, di mettere le mani sulla nostra città. Tutti noi dobbiamo difendere il nostro territorio! Dobbiamo tenere alta l’attenzione, fermare il voto di scambio che apre la strada al malaffare, dobbiamo reagire, perché è la nostra paura o indifferenza che “apre le porte” a questa gente. Non possiamo restare inermi e c’è un solo modo per rendere impermeabile la comunità: che ogni cittadino diventi sentinella di legalità. Al fianco delle forze dell’ordine e della Prefettura di Perugia, alle quali ci appelliamo perché facciano piena luce su quanto sta accadendo. Tutti insieme possiamo salvare Assisi!
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