Solennità di San Rufino, celebrato il solenne Pontificale

Solennità di San Rufino, celebrato il solenne Pontificale

Solennità di San Rufino, celebrato il solenne Pontificale

“Lasciamoci illuminare dall’esempio di San Rufino che, sulla scia di nostro Signore, ha donato la sua vita per noi”. È questo l’auspicio di Monsignor Vittorio Francesco Viola, arcivescovo segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, durante il Pontificale da lui presieduto venerdì 12 agosto per la solennità di San Rufino, patrono della Città di Assisi e della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Alla solenne celebrazione nella cattedrale assisana erano presenti anche le autorità civili e militari, il clero diocesano e tanti fedeli.

“Quando celebriamo i santi, come San Rufino, l’ascolto della Parola ci permette di comprendere la vita dei Santi o meglio ci accorgiamo che la vita dei Santi è la parola vissuta, una parola che si offre alla nostra esistenza e ha la forza di trasformarla. Nel nostro caso – ha ricordato monsignor Viola – la Parola si è incarnata nella vita di San Rufino, e dobbiamo ringraziare Dio per il dono che egli ci ha fatto: ha annunciato il Vangelo e donato la sua vita affinché potessimo essere trasformati dalla Parola”.

Il prelato ha poi sottolineato che “in questo giorno dovremmo chiederci quali sono i desideri e le paure di questa città, di questo nostro stare insieme? I desideri sono tanti, ma quello fondamentale è amare ed essere amati. E la politica dovrebbe avere a cuore la felicità dei cittadini, affinché si realizzi questo desiderio. Quanto alle nostre paure quella più profonda è che manchi una prospettiva o un progetto, assenza che ci inchioda nel presente dove sperimentiamo i nostri limiti. Cosa c’entra il martirio di Rufino, con questo progetto? C’è quello più grande, che Gesù è venuto a donarci, la prospettiva della vita eterna con Dio.

Per questo dobbiamo essere all’altezza del martirio di Rufino e dei nostri Santi che hanno vissuto nel segno della Parola. Siamo chiamati a lasciarci illuminare, a far diventare la città un laboratorio in questo senso: chiediamo al Signore di essere all’altezza di questo dono, lasciandoci trasformare da un amore che ha la forza di fare tutte le cose”.

Le celebrazioni per San Rufino sono cominciate giovedì sera con la veglia di preghiera, la processione e la benedizione della città. Dopo la santa messa delle 8 e il Pontificale delle 11, nel pomeriggio la santa messa verrà celebrata alle ore 18, mentre alle ore 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del Santo patrono, a cura della Cappella musicale di San Rufino.

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