Un nuovo episodio della saga di Fantozzi, manifesto di un nuovo genere, quello del “cinepanettone impegnato”, realizzato a quattro mani con Paolo Sorrentino. E’ questa la provocatoria proposta lanciata, fra il serio ed il faceto, da Neri Parenti ad Assisi, sul palco di Primo Piano sull’Autore, la tradizionale rassegna di cinema italiano giunta alla sua XXXII e dedicata, quest’anno proprio al popolare regista toscano. Rispondendo ad una domanda sui cinepanettoni quale specchio fedele della realtà italiana – e ricordando come Paolo Sorrentino, che in passato aveva dichiarato il suo amore per Fantozzi, è anch’egli uno spietato osservatore della realtà nostrana – Neri Parenti ha detto: “Un nuovo episodio di Fantozzi realizzato a quattro mani con Sorrentino?
Non lo so, questo lo dovete chiedere a De Laurentiis. Di sicuro il mio episodio sarebbe lungo due settimane, quello di Sorrentino almeno dieci.” La giornata conclusiva della Rassegna è stata caratterizzata da una conferenza stampa nel corso della quale Neri Parenti, davanti ad Aurelio De Laurentiis, Carlo Vanzina, Giuliano Montaldo e a tante altre personalità del mondo del cinema, ha voluto tracciare un bilancio del suo lavoro di autore dagli inizi della carriera ad oggi. “E’ una sensazione strana essere celebrato come un autore – ha detto – mai avrei immaginato di ricevere questo riconoscimento, soprattutto perché ho firmato tanti successi commerciali ma non ho mai vinto riconoscimenti, tranne i biglietti d’oro.”
Sulla circostanza che i popolari cinepanettoni siano oggetto di una rivoluzione da parte della critica, che li considera oggi lo specchio della società del momento, Neri Parenti ha voluto togliersi il classico sassolino dalla scarpa: “Alla base di ogni film c’è stata una metodologia di lavoro vincente; l’analisi, anno per anno, di quanto accaduto con il film precedente per decidere cosa realizzare l’anno dopo. Delle critiche non mi è mai importato nulla, ma una cosa che mi ha sempre dato fastidio è che questi lavori sono stati considerati frutto dell’improvvisazione. Nessuno si è mai accorto che dietro c’era un lavoro certosino. Invece, vedo certi film sciatti che sono considerati dei capolavori”.
Infine, sul fenomeno del momento, Checco Zalone, Parenti ha detto: “E’ un fenomeno legato alla popolarità e all’affezione del pubblico, sicuramente non alla fattura del film che è ben fatto ma credo non possa da solo giustificare questi incassi. Credo sia un fenomeno come lo sono stati Pozzetto, Benigni. Credo proprio che possa durare nel tempo.” Primo Piano sull’Autore si chiuderà questa sera con la consegna dei riconoscimenti della XXII edizione del premio Domenico Meccoli – ScriverediCinema, assegnato ogni anno a quanti si sono distinti nella promozione della cinema attraverso i media.
Commenta per primo