Convegno Il Serafico d’Assisi, un’architettura d’autore
L’Istituto Serafico di Assisi e la sua architettura al centro di un convegno. L’appuntamento, che rientra nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni del Serafico, è in programma giovedì 19 maggio 2022 a partire dalle 15.30 presso l’Istituto. “Il Serafico d’Assisi – Un’architettura d’autore” è organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, Comune di Assisi e Academia delle Belle Arti di Perugia.
Apriranno la giornata coordinata dal professor Paolo Belardi, presidente del corso di laurea in Design al Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Ateneo perugino, i saluti della presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, del vescovo delle Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, e del professor Giovanni Gigliotti, direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia.
“Quella del Serafico – spiega il professor Belardi – è una architettura d’autore perché opera di Ugo Tarchi, tra i maggiori esponenti dello stile eclettico e a lungo insegnante all’Accademia delle Belle Arti di Perugia dove ha formato numerosi architetti”. L’Istituto, completato nel 1940 ma entrato in funzione nell’ottobre 1947, è infatti uno dei pochi edifici per uso sanitario in stile neo-medioevale presenti in Italia. “Una soluzione adottata – aggiunge il professor Belardi – per renderlo compatibile con la sua collocazione a poche centinaia di metri dal Sacro Convento di Assisi”.
Durante la giornata seguiranno gli approfondimenti a cura della storica dell’architettura e già docente al Politecnico di Milano, Aurora Scotti, su “Classificare e rileggere la storia: architettura eclettica in Italia”; di Simone Bori su “La figura di Ugo Tarchi”; di Valeria Menchetelli e Mattia Mattioli su “Il rilievo architettonico del Serafico”; di Alessandra Migliorati su “La figura di Gina Baldracchini”, autrice di un ciclo pittorico nell’Oratorio dell’istituto, e di Giovanna Ramaccini su “La funzionalità terapeutica del Serafico”.
“Abbiamo voluto questo momento di approfondimento – spiega la presidente del Serafico, Francesca Di Maolo – perché la struttura dell’istituto è parte integrante del percorso riabilitativo dei nostri ragazzi. I suoi grandi corridoi, lo spazio esterno che ci ha permesso di realizzare tra le altre cose un parco, un laboratorio di orticoltura e un percorso sensoriale sono aspetti che ci permettono quotidianamente di offrire opportunità di relazione e apprendimento per tutti i nostri ragazzi garantendo una qualità del prendersi cura di assoluta eccellenza”.
Le conclusioni del convegno saranno affidate al professor Emidio De Albentiis, direttore dell’Accademia delle Belle arti “Pietro Vannucci” di Perugia.
Due manifestazioni di tutto rispetto che vanno, sicuramente , ad ampliare le conoscenze sia individuali che di gruppo. Il concorso letterario internazionale è una iniziativa lodevole e di forte spessore culturale. Posso esprimere un mio pensiero in quanto membro della commissione valutativa. A lolita rinforzi i miei più affettuosi e fraterni complimenti che è riuscita in un tentativo, ritenuto , in partenza , proibitivo. Significativa idea quella del convegno centrato sulla architettura dell’Istituto Serafico. Di tutto rispetto e di grande attenzione l’iniziativa perchè va ad illustrare, in forma tecnica, ma inevitabilmente anche in forma culturale, la genesi storica e tecnica dell’edificio nel suo complesso e l’incidenza sul territorio. Anche in questo caso mi sento profondamente coinvolto in quanto ho lavorato nell’istituto per ben 23 anni con soddisfazione, con gratificazioni irripetibili, che hanno dato il via alla mia professione. Conosco dell’ambiente le fondamenta, i muri, i solai, le scale , i corr9idoi, la cucina, i bagni e quant’altro. Ad ogni ambiente è possibile collegare fatti, avvenimenti e accadimenti i cui attori principali erano i ragazzi che con le loro diversità e difficoltà hanno maturato la personalità e il comportamento di lo spirito di servizio e l’amore per gli ultimi e per i più deboli.