Eugenio Guarducci a Zelig, mica il film eh, ma dietro le quinte
di Marcello Migliosi
Il Cortile di Francesco è un evento di “TendEnzo” (Fortunato ndr), mica bau bau micio micio eh. Eugenio Guarducci, con i suoi tweet fa scoppiare l’ilarità in rete. Geniale come sempre, in questi giorni in cui i cervelli sono in fermento al Sacro Convento, dev’essere che, per mimesi, anche il suo, con sé stesso, va in “brainstorming”, no?
Sì, perché, non passa minuto in cui non ne spari una sul social della dalla Obvious Corporation di San Francisco. Ovvio, al centro dei suoi strali caustici e divertentissimi, le elucubrazioni dal Sacro Convento. In questi giorni in cui il “Cammino” la fa da padrone, nelle sue diverse forme, nei suoi diversi aspetti, anche per Sant’Eugenio da Cioccolandia, è momento di “passaggio“.
Nei pass che vengono consegnati alla stampa, agli ospiti, insomma lo “ZTL della cultura” per il “golgota” del sapere, c’è l’ispirazione. Sul cartellino c’è scritto “Cortile di Francesco” “Cammino” e le date. E lui? “Mi accontento di quello che Pass il Convento“. Un dissacratore simpatico, non c’è che dire. Poi è lui stesso che dice, ma in questo in un messaggio audio, «Io avrei dovuto fare l’attore di Zelig, sono un “battutista”».
Ora c’è da capire se il voler fare l’attore di Zelig significhi: “Peccato che Woody Allen non mi abbia ingaggiato nel film del 1983“! Oppure di voler far parte del mitico cast della Bananas del programma televisivo che, dall’omonima opera cinematografica, prendeva il nome. «Ai “post” l’ardua sentenza».
Mi accontento di quello che Pass il Convento… pic.twitter.com/UAup0YxPX3
— Eugenio Guarducci (@Vadodifritto) 15 settembre 2017
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