Museo delle Arti e dei Mestieri finalmente riaperto, Sindaco Proietti: “un viaggio di emozioni nella cultura e nella storia”
Il Museo delle Arti e dei Mestieri dell’Umbria, dal lontano 1989, custodisce oltre 2mila attrezzi e manufatti rinvenuti in botteghe artigianali e casolari agricoli. E ogni giorno, ogni mese aumenta questa “dote” di vecchi oggetti che rappresentano la storia di questa regione; altri 1000 oggetti sono in procinto di essere sistemati e quindi visibili al pubblico.
Voluto e curato fin nei minimi particolari da Davide Costantini, è ubicato dentro il Complesso monumentale Santa Chiarella, di fronte a Porta Nuova, in pieno centro storico. Dopo il periodo di chiusura legato alla pandemia, oggi ha riaperto i battenti mettendo a disposizione della cittadinanza, degli umbri e dei turisti un vero e proprio “scrigno” di sapere.
Il sindaco Stefania Proietti ha visitato quelle stanze che raccontano le nostre radici e ammirato gli strumenti utilizzati in passato per i diversi mestieri, quelli del barbiere, del muratore, dello stagnino, del fabbro, del bottaio, del calzolaio e via dicendo, ma anche attrezzi per la pesatura dei prodotti agricoli, la coltivazione dei campi, la filatura e la tessitura.
“Questo luogo è un patrimonio importante della nostra città – ha commentato il sindaco -, qui è custodita la storia del nostro passato, delle nostre tradizioni, della nostra cultura. Visitare il Museo delle Arti e dei Mestieri è un viaggio emozionante nel tempo attraverso gli oggetti di quel lavoro che esalta la capacità dell’uomo e lo nobilita restituendogli dignità e crescita. In queste palazzo si respira e si vede la bellezza grazie all’esposizione di magnifici strumenti antichi e si constata la funzione culturale e sociale perché l’ingresso è libero come dice il presidente Costantini “la cultura è di tutti” e perché tante scuole portano i loro studenti a conoscere da vicino il mondo che fu”.
Alla visita era presente anche Leonardo Cenci, appena stato nominato console onorario della Repubblica Croata per l’Umbria.
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