Raffaele Ariante: Un Tributo alla Donna attraverso l’Arte

Ma-Donna Mea Domina: Un viaggio artistico di rinascita e simbolismo

Raffaele Ariante: Un Tributo alla Donna attraverso l’Arte

Raffaele Ariante: Un Tributo alla Donna attraverso l’Arte

A Santa Maria degli Angeli, un piccolo borgo situato nel cuore dell’Italia, l’artista Raffaele Ariante ha aperto le porte dell’hotel “Dal Moro” all’arte. Ariante, originario di Napoli ma residente ad Assisi da oltre due decenni, ha dedicato la sua ultima collezione, intitolata “Ma-Donna Mea Domina”, alle donne.

La collezione comprende dodici opere di grande formato, tutte realizzate su carta Fabriano. Queste opere ritraggono volti di donne, in particolare quello della Madonna, la “Mea Domina”. Ariante ha creato questa collezione durante il periodo della pandemia, vedendo nella figura della donna un simbolo di rinascita.

Ogni opera è ricca di simbolismi: la luna, il sole, le stelle, i pesci, i fiori, le colombe e molti altri elementi sono raffigurati in una vivace policromia che esprime la ricchezza della vita.

Il catalogo della mostra si è arricchito dei contributi critici di diverse personalità. Enrichetta Cesarale, teologa della Università Gregoriana di Roma, ha sottolineato come le opere di Ariante rappresentino un viaggio tra volti di donne che, attraverso Maria, ci conducono nel complesso mondo dell’interiorità, segnato da sguardi, riconoscimenti, timori, ferite, dolori e lievità.

Nicola Magliulo, filosofo, ha paragonato le opere di Ariante ai versi di W. Aude dedicati a Maria. Claudio Ricci, presidente onorario dei siti UNESCO, e Daniela Bazzoffia, redattrice editoriale, hanno anch’essi offerto le loro interpretazioni del lavoro di Ariante, arricchendo ulteriormente il catalogo con le loro riflessioni.

In conclusione, la collezione “Ma-Donna Mea Domina” di Raffaele Ariante è un tributo alla donna e alla sua forza di rinascita, un viaggio artistico ricco di simbolismi che invita alla riflessione e all’ammirazione.

1 Commento

  1. Un artista a tutto tondo che ha saputo legare l’arte alla magia e al fascino del simbolismo, pregno di policromie che sono esse stesse un inno alla vita. Bravo Raffaele!

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