Rivista San Francesco si rinnova con veste grafica essenziale

Rivista San Francesco si rinnova con veste grafica essenziale

Il numero di ottobre segna restyling e riflessione sul Santo

Con l’arrivo della festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, la storica rivista a lui intitolata propone un rinnovamento completo, non soltanto grafico ma anche identitario, scegliendo di raccontare il presente con uno sguardo fedele all’essenzialità francescana. Il numero di ottobre 2025 inaugura infatti una veste visiva nuova, frutto della collaborazione con lo studio Inarea guidato da Antonio Romano, che ha affidato alla giovane designer Valentina Bagliani l’elaborazione di un layout capace di coniugare sobrietà e freschezza. Accanto a lei ha lavorato il giornalista Andrea Cova, coordinatore editoriale del magazine, con l’obiettivo di costruire un progetto coerente con la spiritualità che anima l’intera pubblicazione.

Il restyling, come evidenziato dalla Sala Stampa del Sacro Convento di San Francesco che ha diffuso il comunicato, non vuole apparire come un’operazione commerciale né come un semplice aggiornamento estetico: intende piuttosto rendere visibile quanto il messaggio del Poverello continui a interpellare la società contemporanea. San Francesco, uomo del XIII secolo, mantiene infatti una sorprendente attualità, capace di indicare vie di dialogo, di solidarietà e di pace che rispondono alle contraddizioni del mondo odierno.

Il progetto grafico minimalista vuole richiamare proprio la sobrietà evangelica del Santo: linee leggere, caratteri quasi impercettibili in alcuni tratti e una leggerezza visiva che rimanda alla scelta di “essere minori”. Nell’editoriale del nuovo numero, si sottolinea che anche la scelta del font risponde a questa visione: esso appare sottile e discreto, evocando l’umiltà di Francesco e la sua richiesta ai frati di vivere senza prevaricare, restando servi di ogni creatura.

Il direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento e della rivista, fra Giulio Cesareo, OFMConv, coglie l’occasione per ringraziare chi lo ha preceduto: fra Riccardo Giacon, che dal 2021 ha guidato la rivista con rigore e sensibilità, e la grafica Tiziana Boirivant, che per quasi vent’anni ha firmato la fisionomia editoriale del magazine. Un riconoscimento che si traduce nella consapevolezza che la qualità attuale è resa possibile dal lavoro di chi ha saputo custodire l’eredità di un periodico tra i più diffusi e stimati del panorama cattolico italiano.

Il numero di ottobre è in gran parte orientato verso le celebrazioni francescane che ad Assisi richiamano pellegrini e istituzioni. Quest’anno il pellegrinaggio ufficiale porta la firma della regione Abruzzo, con la presenza del vescovo Michele Fusco, delegato episcopale, e del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, cui spetta l’accensione della Lampada votiva dei Comuni d’Italia durante la cerimonia trasmessa in diretta su Rai 1. All’evento prenderanno parte anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Cultura Alessandro Giuli, a testimonianza del valore civile oltre che religioso della festa.

Il magazine propone inoltre numerosi approfondimenti che spaziano dall’attualità al patrimonio spirituale. Tra questi, un reportage sulle missioni dei francescani al confine tra Messico e Stati Uniti, dove religiosi e volontari offrono sostegno ai migranti latinoamericani, spesso costretti ad affrontare condizioni estreme di precarietà. Altre pagine recuperano invece memorie storiche, come quella di san Giuseppe da Copertino, il frate “dei voli estatici” la cui figura sorprendentemente dialoga con l’odierno mondo tecnologico della Silicon Valley. Questo contributo è firmato da mons. Giuseppe Piemontese, vescovo emerito di Terni-Narni-Amelia, e da fra Marco Moroni, Custodi del Sacro Convento.

Ampio spazio viene riservato anche alle voci dei giovani: tra i dossier principali, il racconto dell’incontro mondiale dei giovani francescani tenutosi la scorsa estate ad Assisi, esperienza che ha riunito centinaia di partecipanti da diversi continenti, testimoniando la vitalità di un carisma che non conosce confini. Non meno intenso è il dialogo con il vescovo latino di Kiev, mons. Vitalii Kryvytskyi, che ha condiviso una testimonianza drammatica e allo stesso tempo fiduciosa sulla situazione della Chiesa e della società ucraina dopo oltre tre anni di conflitto armato.

La Sala Stampa del Sacro Convento di San Francesco precisa inoltre che il numero di ottobre è consultabile attraverso l’App “San Francesco Digitale”, insieme all’ultima uscita del trimestrale “Momenti Francescani”. Viene inoltre annunciato che entro la fine dell’anno verrà sospesa la distribuzione in pdf del magazine, mentre rimarrà possibile accedere ai contenuti tramite l’applicazione mobile disponibile su Google Play e App Store. I giornalisti interessati possono richiedere un abbonamento gratuito personale inviando comunicazione alla redazione del Sacro Convento.

Oltre alle sezioni principali, il fascicolo ospita richiami alla vita comunitaria di Assisi e alla memoria di figure che hanno contribuito a diffondere il pensiero francescano in contesti diversi. L’insieme dei contributi, coniugato al nuovo impianto grafico, vuole offrire ai lettori uno strumento non soltanto informativo, ma capace di accompagnare la riflessione spirituale e culturale.

Il messaggio che il restyling intende comunicare è chiaro: come San Francesco invitava a vivere con semplicità, così la rivista sceglie un linguaggio visivo che esprima armonia, evitando sovraccarichi e privilegiando la chiarezza. In questo modo il periodico prosegue la sua missione di dialogo, aprendo le pagine tanto ai credenti quanto a coloro che si sentono comunque affascinati dalla figura del Patrono d’Italia.

Il nuovo corso grafico e redazionale rappresenta dunque un ulteriore passo per un periodico che non si limita a custodire la tradizione, ma prova a interpretarla nel presente. San Francesco, nel ricordo della Regola bollata, continua a proporre la forza della mitezza e dell’umiltà come antidoti alle tensioni della modernità. Il numero di ottobre ne è una concreta testimonianza, con uno sguardo rivolto al futuro e radici ben piantate nella memoria di un Santo che appartiene a tutti.

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