
Un percorso poetico e spirituale che illumina l’eredità francescana
Un’opera che attraversa con poeticità e profondità la figura di San Francesco d’Assisi e il suo insegnamento universale è “Si è fatto preghiera – San Francesco d’Assisi otto secoli di umanità e ispirazione” di Rita Pacilio, pubblicato da Rplibri nel 2024. L’autrice propone una narrazione che unisce la dimensione spirituale e quella esistenziale del santo, illuminando il legame tra fede, amore e umanità in un percorso emozionante e riflessivo. La fonte del comunicato, il Centro di Lettura “Arturo Piatti”, sottolinea come il libro non si limiti a un omaggio storico, ma affronti con intensa sensibilità la portata morale e mistica del messaggio francescano.
Pacilio, con una prosa lirica arricchita da poesie inserite a margine, costruisce un’icona viva di San Francesco: un uomo che dialoga con Dio con misericordia e partecipazione, portatore di un carisma nato in un’epoca lontana ma ancora attuale. La sua spiritualità si manifesta come un invito a riconoscere la bellezza del tempo, della natura e della vita, vissuta come viaggio e attesa consapevole. Il testo esalta i valori della benevolenza, del rispetto e della fraternità, elementi che emergono costantemente nell’esperienza francescana come strumenti di pace e solidarietà, in un momento storico dove tali principi appaiono indispensabili.
Attraverso le parole riportate dall’autrice, emerge un San Francesco che non si può ridurre a semplice figura storica o simbolica, ma che interpreta la fragilità umana come via di redenzione e speranza. La sua dottrina diventa allora un mezzo per affrontare con serenità e fiducia le avversità quotidiane, trasformando il dolore in gioia e il cammino terreno in un’espressione di fede autentica. Rita Pacilio affida alla poesia e alla prosa la capacità di “illuminare la luce” interiore, di restituire alla parola il potere di connessione tra la dimensione spirituale e quella terrena, promuovendo una comunicazione intima ed efficace con il lettore.
L’opera si configura come un testo che accoglie il lettore in un’atmosfera meditativa, dove la trasformazione personale nasce dall’incontro con l’esempio francescano. La forza del messaggio risiede nella capacità di declinare gli insegnamenti del Santo oltre la conoscenza evangelica, stimolando una maturità umana e mistica che invita alla riflessione sul valore trascendente della vita e sulla volontà di Dio, interpretata come un progetto di bene e di generosità verso gli altri. Al contempo, il libro offre una testimonianza di come la povertà volontaria, intesa come scelta di sobrietà, rappresenti un patrimonio spirituale di libertà e autenticità.
Il testo si distingue per la sua struttura alternata, che mescola la prosa descrittiva a spunti poetici, creando un’esperienza di lettura che si fa dialogo profondo con la spiritualità del santo, ma anche con il sentire contemporaneo dell’uomo alla ricerca di senso. Le parole di Pacilio si fanno strumento di elezione morale, un invito a riconoscere la sacralità del quotidiano e a vivere con gratitudine e umiltà, aprendo il cuore all’amore per il mondo e per il prossimo. Il comunicato conferma così la natura universale del messaggio francescano, capace di parlare a credenti e non credenti, e di indicare un cammino di pace e discernimento nell’epoca attuale.
L’autrice, infine, pone al centro della narrazione la dimensione della preghiera come forma suprema di relazione, di accoglimento e di ringraziamento, che si manifesta nel miracolo della semplicità e nella meraviglia della creazione. Nel testo, la preghiera diviene anche simbolo di un impegno etico e di una missione di pace che si concretizza nel vivere con autenticità, responsabilità e carità. La fonte del comunicato, dunque, valorizza questo libro come un contributo significativo e attuale alla riflessione spirituale, che unisce elevazione poetica e saggezza umana per riscoprire il fascino senza tempo di San Francesco.
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