Elezioni, Matarangolo (PD): “Le quote rosa non sono uno specchietto per le allodole”
Abbiamo appreso oggi che il già sindaco, Claudio Ricci, folgorato sulla via di Damasco, si è convertito alla rilevanza e decisività dell’apporto delle donne all’amministrazione di una città. Dimentica e cerca di far dimenticare che c’è voluto una lunga battaglia giudiziaria di donne e uomini di Assisi, spinti solo dall’obbiettivo dell’affermazione di un principio di civiltà, per costringerlo a nominare in giunta due esponenti del genere femminile. Ora scopre che sarebbe un grosso risultato se due donne giungessero al ballottaggio per la carica di sindaco di Assisi, ma non è credibile.
La coerenza, anche nella bistrattata politica di questi tempi, rimane un valore: oggi non si può predicare il contrario di quello che si praticava ieri. Quale migliore risposta a quelli che in passato tacciavano di strumentalizzazione politica l’azione per il riconoscimento del diritto delle donne ad amministrare, se non individuare una candidata che potesse diventare la prima donna sindaco di Assisi. Anche queste sono le ragioni che mi hanno spinto, con altri, a proporre a Stefania Proietti di guidare la coalizione di centrosinistra, per aprire una nuova stagione amministrativa, partendo dal punto di vista di una donna, capace e vogliosa di affrontare con entusiasmo questa difficile sfida. Ritengo che la mia sia una declinazione pratica della coerenza che rivendico, perché non intendo nascondere le mie idee sotto il tappeto, ma offrirle all’incontro e al confronto con le idee degli altri e cercare una sintesi. Sono convinto che sia finito il tempo della sterile testimonianza, occorre rimettersi in discussione, rimboccarsi le maniche per accompagnare e portare al governo della città donne e uomini competenti e vogliosi di dare una svolta alla nostra città.
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