I vescovi abruzzesi pellegrini nei luoghi di San Francesco

I vescovi abruzzesi pellegrini nei luoghi di San Francesco

Accolti ad Assisi, offrono l’olio al Santo della pace

ASSISI – Nel cuore antico della città serafica, là dove Francesco scelse di spogliarsi non solo delle vesti ma anche della propria volontà per abbandonarsi completamente a Dio, una delegazione di vescovi dell’Abruzzo ha vissuto un momento di intensa spiritualità e comunione. Il pomeriggio del 3 ottobre, vigilia della solennità del Santo patrono d’Italia, si è aperto con l’accoglienza presso la Sala dei Vescovi del Santuario della Spogliazione, luogo emblematico di una fede che si fa scelta radicale. L’incontro si è snodato in un percorso suggestivo e denso di significato: la visita all’antico episcopio, alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove riposa il beato Carlo Acutis – giovane testimone del Vangelo nell’era digitale – e alla Sala della Spogliazione, luogo simbolico di quell’atto di amore totale verso Dio e verso l’uomo che Francesco ha compiuto nella sua giovinezza, ponendo le basi di un’esperienza spirituale universale.

Monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, ha accompagnato la delegazione, offrendo parole di forte intensità: “Questi luoghi non sono solo memoria, ma novità. Rappresentano il cuore vivo del centenario francescano. È qui che possiamo riscoprire la radicalità del messaggio di Francesco, che parla ancora oggi con forza ai giovani, alle famiglie, alla società intera”.

Nel corso della visita, come riporta il comunicato di Antonella Porzi – Curia Diocesana – Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – il presule ha sottolineato il valore del percorso archeologico e spirituale intrapreso per restituire vita agli spazi vissuti dal Poverello: “Viviamo un tempo in cui riscoprire la santità nei luoghi concreti è un dono. Francesco è stato qui, ha camminato in queste stanze, ha scelto Dio con ogni fibra della sua anima. E ora Carlo Acutis, con la sua modernità e semplicità, ci mostra come quella scelta sia ancora possibile”.

Durante la conferenza stampa del 2 ottobre a Palazzo Chigi, per la presentazione delle iniziative del Comitato nazionale per l’Ottavo centenario 1226-2026, mons. Sorrentino ha ribadito che la festa nazionale dedicata a San Francesco dovrebbe essere un’occasione autentica per interrogarsi sulla sua testimonianza. “Celebrarlo senza viverlo – ha detto – è ridurlo a simbolo vuoto. Il Cantico di Francesco non è solo poesia, ma progetto di vita. I suoi valori devono essere incarnati, non solo declamati”.

Infine, l’offerta dell’olio per la lampada votiva sulla tomba di San Francesco ha suggellato questo pellegrinaggio con un gesto carico di significato: luce che arde nella notte del mondo, alimentata dalla fede e dalla volontà di un’intera regione di ritrovare, nel Santo della pace, la via per una nuova speranza.

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