Interdittiva antimafia Hotel Subasio di Assisi, replica titolare gestione

L'interruzione della attività è un danno per Assisi e per immagine Italia nel mondo

Libera, nuovo cda casa di riposo, passo decisivo per ripresa attività Hotel Subasio
hotel SUBASIO

Interdittiva antimafia Hotel Subasio di Assisi, replica titolare gestione  da Luigi Catalano – L’accoglimento con decreto monocratico del Tar Perugia ha permesso, con una decisione giusta, di poter tenere aperto l’hotel Subasio che il Sindaco, con un provvedimento drastico aveva deciso di chiudere. L’interruzione della struttura in maniera tassativa non è un danno soltanto alla società che gestisce  il complesso, ma è un danno alla Città di Assisi, alla Provincia di Perugia ed all’immagine dell’Italia nel mondo.

Abbiamo sostenuto nel ricorso che l’azione dell’interdittiva fatta valere in questo modo è oltre modo infondata e paventa illegittimità costituzionale; le attività commerciali nel caso di misure di prevenzione vengono amministrate da un curatore fino a eventuale condanna definitiva, invece, secondo la normativa antimafia, con l’interdittiva vengono chiuse le attività in maniera drastica senza mezzi termini. Non è possibile che una norma più lieve quale è l’interdittiva, emanata per presunzione e non per certezza, possa creare un azione più rigida delle misure di prevenzione che scaturiscono da fatti accertati.

l’nterdittiva antimafia qualora fosse applicata con ponderazione su fatti verificati da sentenze di condanne definitive sarebbe uno strumento utile, efficace ed efficiente per l’economia ed il mercato.  Per il principio che la legge deve condannare al di là di ogni ragionevole dubbio non si può applicare una misura drastica come l’interdittiva senza che vi sia la certezza del reato contestato; su delle ipotesi si distrugge l’attività lavorativa. Con la stessa logica che bisogna tutelare gli imprenditori onesti bisogna agire con cautela verso chi si sta valutando onde evitare che per semplici supposizioni si possa  commettere il rischio di un vessazione in nome delle giustizia.

L’Interdettiva applicata in questo modo è una barbarie gratuita nei confronti di chi lavora onestamente. Non è esatto che questo sistema di interdittiva garantisce le ditte oneste da imprenditori poco sani; se non è accertato un comportamento illecito vi è l’altissima probabilità di commettere una grave ingiustizia; la legalità, la giustizia ed il diritto debbono camminare di pari passo guai se questo principio viene violato. È inaudito che un semplice rinvio a giudizio possa distruggere l’attività lavorativa di chi è finito nelle mani degli inquirenti senza che sia prima condannato definitivamente.

Questo sistema non bilancia affatto il mercato, ma lo altera creando monopoli in favore di qualche soggetto a discapito di tanti altri di cui non si ha la certezza che non siano altrettanto onesti. Spesso, da ciò che si legge sui giornali i cittadini dovrebbero avere soddisfazione quando vedono applicare le interdittive come se vi fosse stata un’azione eroica in favore dei cittadini onesti; la maggior parte dei cittadini non sa che tale provvedimento viene emesso senza certezza di condanna e quindi pensano che si trovano una città invasa da mafiosi ciò crea squilibri di mercato.

l’interdittiva antimafia non accerta che un soggetto è mafioso come il Sindaco ed i giornali stanno dipingendo, da mesi,  l’amministratore dell’hotel Subasio; l’intterdittiva è una cautela amministrativa che, purtroppo, anticipa una pena con una misura assai più drastica di quella che potrebbe essere la condanna futura per il reato ascritto all’amministratore.

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