Onirica Assisi 2054, sesta puntata, la Nuova Architettura: Pincio Bibliothek
Di Enrico Sciamanna
ASSISI – Erano stati indetti vari concorsi di idee, e tesi di laurea dedicate, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Edile Architettura dell’Università degli Studi di Perugia (circoscrizione 81) che non avevano lo scopo della realizzazione immediata di opere, ma avevano l’intento di immettere nel corpo culturale cittadino, l’idea della mutazione possibile e della possibile diversa fruizione degli spazi. L’idea che una città storica possa essere attraverso le sue presunte inalienabili caratteristiche, comunque laboratorio scientifico e didattico per un nuovo pensiero dell’architettura contemporanea. La semplice attivazione di questo percorso, portò i più grandi progettisti del tempo a cimentarsi su come quei luoghi fino ad allora abbandonati o poco sfruttati potessero essere ripensati. Fu indetto un concorso internazionale di idee che raccolse migliaia di proposte. Tutt’oggi sono conservati al Metropolitan Museum di New York i progetti di Renzo Piano, Alejandro Aravena, Rem Koolhaas, Jean Nouvel. Tutti vollero apportare il proprio contributo di idee, che furono pubblicate su Domus, Casabella, Abitare e le più importanti riviste di architettura del mondo.
Come detto era stato anche organizzato un parallelo programma di tesi di laurea su questi temi con l’Università di Perugia, che peraltro aveva già varato simili progetti per le città di Perugia, Marsciano, Magione ed altre. L’amministrazione di allora aveva individuato alcuni luoghi da ridisegnare che oggi sono nuovi attrattori turistici che si aggiungono a quelli classici del francescanesimo. Come detto precedentemente la libera reinterpretazione del luogo come biblioteca da parte dell’architetto giapponese, trasse origine dalla necessità di dotare il centro storico di Assisi di un Polo unico delle biblioteche, archivi e luoghi d’arte contemporanea. I giardini tra via Alessi e via Umberto 1°, furono inseriti in quell’ unica superficie plastica che adattandosi a piani, volumi e vegetazione esistenti inglobava anche il piano stradale di via Umberto 1° diventato tunnel sotto la Grande Biblioteca
PROSSIMA PUBBLICAZIONE PAOLO ANSIDERI
Testo integrale in www.oicosriflessioni.it
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