Padre Enzo Fortunato, Francesco d’Assisi e un’estate alternativa
Riportiamo integralmente un articolo di Padre Enzo Fortunato pubblicato sul Corriere della Sera
di Padre Enzo Fortunato
Il periodo estivo offre la possibilità di viaggiare, d’incontrare culture e orizzonti diversi. Il sapiente dell’antico testamento, il Siracide, annotava: «Chi ha viaggiato conosce molte cose… io stesso ho visto molte cose nei miei viaggi (34,9.11)». Mentre il danese Thorkild Hansen, viaggiatore e scrittore, nel suo testo Arabia Felix scriveva: «Rimane comunque in ogni uomo il desiderio della felicità. Se essa si trovasse solo nel paese più lontano e il viaggio per raggiungerlo comportasse grandi rischi… partiremmo comunque subito… Questo posto non si trova fuori, ma dentro di noi». Ed è in questo contesto che Francesco d’Assisi sembra indicarci come vivere l’estate. Come l’ha vissuta lui con vacanze “alternative”.
Pongo una domanda: avete mai trascorso qualche giorno in un monastero dove ci si sveglia al canto del gallo e si va a letto non troppo oltre il tramonto? Fatelo e ne trarrete immenso giovamento. Poiché lo “star bene” non si raggiunge con trasgressioni ed eccessi ma nasce dal ritrovare sé stessi nella pace dello spirito. Così Francesco: «Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia. Dove è quiete e meditazione, ivi non è affanno né dissipazione…».
Tommaso da Celano e Giotto ci regalano un’immagine di Francesco in “vacanza”. Suggestivi e significativi sono l’affresco nella Basilica Superiore “Il miracolo della sorgente” e il racconto del biografo del Santo che mostra come il Poverello nel periodo estivo si recasse, arrampicandosi per i sentieri montani, in un eremo per potersi dedicare con più agio e libertà alla contemplazione. Di questi episodi le fonti francescane ci regalano diverse sfaccettature. I luoghi in cui si recava il Santo erano le periferie del 1200 territori appartati, angusti, difficili da raggiungere e lontani dalla governance dei neo comuni che di lì a poco avrebbero dato un nuovo volto all’Italia per commercio, abitudini, scalate sociali e guerre sanguinose. Celebre quella tra Perugia e Assisi che a Francesco diede la possibilità di sfoderare non la spada ma il libro della vita. Un libro che gli chiedeva di ripensarsi continuamente. Gli episodi sono diversi – La Verna, Fonte Colombo, Monte Subasio, Monte Casale – e confermano l’abitudine di un’estate alternativa nella vita del Santo.
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