
Misura cautelare per un uomo, indagini in corso su complice
Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi ha eseguito una misura cautelare nei confronti di un uomo, destinatario del divieto di avvicinamento e di comunicazione con una persona offesa, a seguito di un’indagine per un episodio di violenza che ha provocato lesioni personali gravi e aggravate. Il soggetto è attualmente indagato insieme a un complice non ancora identificato.
Le indagini, condotte dagli agenti in servizio presso il Commissariato, hanno consentito di ricostruire le circostanze di un’aggressione avvenuta in seguito a contrasti personali tra l’indagato e la vittima, un tempo colleghi di lavoro. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe preso parte a un’aggressione fisica nei confronti dell’ex collega, colpendolo con un oggetto contundente, identificato come un palo in metallo.
Il gesto violento ha causato danni fisici rilevanti alla vittima, la quale ha riportato ferite giudicate guaribili in un periodo superiore ai quaranta giorni. Inoltre, sono in corso accertamenti medici per la valutazione di eventuali conseguenze permanenti. L’entità delle lesioni ha determinato l’apertura di un fascicolo per lesioni personali aggravate.
Inizialmente, la persona offesa non aveva sporto denuncia, spaventata da possibili ripercussioni. Lo stato di ansia e il timore per la propria incolumità avevano condizionato la scelta di non rivolgersi alle autorità. L’intervento investigativo ha però permesso di superare il silenzio iniziale, consentendo una più completa ricostruzione dei fatti.
Le operazioni investigative sono state condotte attraverso una serie di attività tecniche e testimoniali. Tra queste, l’analisi delle celle telefoniche ha fornito elementi rilevanti per collocare l’indagato sul luogo dell’evento, mentre le audizioni della vittima e di più persone informate sui fatti hanno confermato la dinamica dell’accaduto.
Sulla base dei riscontri ottenuti, l’Ufficio ha avanzato richiesta per l’applicazione di una misura cautelare, accolta dal giudice per le indagini preliminari. Il G.I.P. ha quindi emesso un’ordinanza che impone il divieto di avvicinamento all’abitazione della persona offesa, nonché agli altri luoghi da lei abitualmente frequentati.
La misura interdittiva stabilisce una distanza minima di 500 metri, oltre al divieto assoluto di qualsiasi forma di comunicazione tra l’indagato e la vittima, comprese quelle indirette. L’obiettivo è prevenire ulteriori episodi di minaccia o pressione psicologica.
Nel corso dell’esecuzione della misura, è stata effettuata una perquisizione domiciliare, personale e informatica, con l’intento di acquisire ulteriori elementi utili all’indagine. Le attività investigative proseguono per identificare il secondo autore dell’aggressione, attualmente ignoto.
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