Fonderie ex Tacconi: il piano di delocalizzazione va presentato dall’azienda

Stefano Pastorelli, capogruppo Lega Regione, su Fonderie Tacconi

Fonderie ex Tacconi: il piano di delocalizzazione va presentato dall’azienda

In merito all’interrogazione presentata dai consiglieri regionali Stefano Pastorelli e Paola Fioroni sulla situazione insalubre causata dall’attività delle fonderie ex Tacconi a Santa Maria degli Angeli e in particolare sul piano di delocalizzazione dell’azienda, e la risposta nel question time dell’assessore regionale all’ambiente Roberto Morroni  l’amministrazione comunale di Assisi prende atto, con favore, del supporto della Regione che, almeno ora è stato assicurato,  come più volte richiesto dal Comune.

La questione però impone delle precisazioni, soprattutto in riferimento alle dichiarazioni del consigliere Pastorelli che ha firmato l’interrogazione.

“Non è il Comune a dover presentare un piano di delocalizzazione per un soggetto privato – spiega il sindaco Stefania Proietti – ma direttamente l’azienda. Il Comune lo ha più volte richiesto in questi anni, con atti ufficiali e anche tre 3 anni fa quando, come sindaco, ho inoltrato le osservazioni relative ad autorizzazioni per apprestamenti temporanei (silos) contro cui la ex Tacconi presentò ricorso al Tar e i giudici amministrativi diedero ragione all’amministrazione comunale. Delocalizzare un’azienda implica un enorme investimento ma non è il Comune, come giustamente e correttamente ha detto l’assessore Morroni, a presentare il piano, il Comune può chiedere e sollecitare, come fatto in questi anni in ogni sede formale da questa amministrazione e formalizzato nella conferenza di servizi del 2 novembre 2020, e il ricorso al Tar da parte dell’azienda era proprio sul richiamo del sindaco a spostare la ex Tacconi”.

“Inoltre al tavolo interistituzionale, voluto e convocato dall’amministrazione comunale, – ricorda il sindaco – abbiamo più volte formalmente chiesto di redigere un piano di delocalizzazione mettendoci a disposizione anche in termini di varianti urbanistiche per individuare una nuova area idonea nel territorio comunale per ospitare l’attività produttiva a patto che le fonderie si avvalessero delle migliori soluzioni tecniche a livello ambientale (Bat)”.

“Quello che è mancato all’appello – aggiunge il sindaco – e che noi, anche in questo caso, avevamo più volte richiamato è stato l’accesso ai fondi Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) perché esisteva un filone definito “siderurgia sostenibile” che avrebbe permesso di finanziare l’opera di bonifica e trasferimento e miglioramento tecnologico.  Purtroppo è stata un’occasione persa, ma la competenza era della Regione perché non si trattava di partecipare a bandi bensì di definire sui tavoli ministeriali i fondi previsti da questo tipo di finanziamenti del Pnrr come la Regione ha fatto in altri settori”.

“E’ necessario infine – dice il sindaco – fare chiarezza sulle affermazioni di Pastorelli quando parla di ‘atto inefficace a ridosso delle elezioni comunali’. La Asl allora aveva chiesto al sindaco di fare un’ordinanza contingibile e urgente per bloccare i cattivi odori ordinando all’azienda di inserire filtri e miglioramenti nell’attività produttiva. Entro il termine previsto il sindaco aveva ottemperato e la società impugnò il provvedimento al Tar, in tal caso però il giudice ritenne di dare ragione alla ex Tacconi. La situazione attuale della Fonderie ex Tacconi, lo ribadiamo, non è più compatibile con il centro urbano di Santa Maria degli Angeli e visto quando detto dall’assessorato regionale all’ambiente, oggi stesso abbiamo inviato una lettera di piena disponibilità a collaborare con la Regione alla quale chiediamo anche di reiterare al governo la richiesta di fondi Pnrr indispensabili almeno per la bonifica dell’area.

A proposito dei monitoraggi, che sono sempre stati richiesti dal Comune, ricordiamo che questi vanno fatti da enti pubblici preposti, l’Arpa appunto che su nostra istanza e dei cittadini al tavolo interistituzionale ha effettuato un monitoraggio di un anno con una centralina mobile, noi da parte nostra siamo e saremo sempre attenti e presenti nei controlli e ogni qual volta vengano segnalati anomalie”.

“Le condizioni di attività dell’azienda definita insalubre già in atti del 1993 – conclude il sindaco – non sono più consone con il territorio e, ancorchè l’Arpa ci dice che non ci sono criticità, noi continueremo a sostenerlo nel pieno rispetto dei dettami del piano regolatore e della sana convivenza civile”.

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