
Noidimenticati, decima manifestazione di protesta ad Assisi, davanti la Basilica del Santo
Nel giorno in cui la protesta si allarga, arrivano notizie incoraggianti per i ‘dimenticati’. Ieri, di fronte alla Basilica Superiore di San Francesco si è svolta la decima manifestazione dei commercianti #noidimenticati per segnalare ancora una volta l’ anomalia delle attività legate al turismo lasciate senza indennizzi e risarcimenti. All’incontro hanno partecipato, in via streaming, per la prima volta, i rappresentanti delle attività commerciali di due realtà come Loreto e Cascia. Assisi sono mesi che si è mobilitata per far conoscere il problema – nella città di san Francesco sono presenti oltre 90 negozi di prodotti legati al turismo e altri 200 le cui sorti sono ugualmente legate alla presenza di visitatori – le difficoltà delle categoria dei ‘dimenticati’. Ieri, il Comune di Assisi ha evidenziato l’entrata in vigore del Decreto Sostegni, approvato la scorsa settimana dal governo Draghi.
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Tra le tante misure previste, c’è la definitiva conferma di ristori a fondo perduto per le attività economiche e commerciali delle Città Santuario; per ora, soltanto quelle con almeno 10 mila abitanti ed è stata stabilita una copertura finanziaria di appena 10 milioni. E’ un importante risultato – viene ancora evidenziato fortemente voluto da Assisi con la fondamentale collaborazione di altre Città Santuario come Loreto, Pompei, San Giovanni Rotondo, Mercogliano-Montevergine, comuni di piccole e medie dimensioni che, con i propri luoghi di culto e devozione, meta del pellegrinaggio internazionale, danno prestigio e rilevanza all’Italia intera e che, con il loro tessuto produttivo che vive quasi esclusivamente di turismo, sono messe in ginocchio dalla pandemia. Significativo è stato anche il supporto del comitato assisano #noidimenticati e di Confcommercio Assisi, con le loro azioni di sensibilizzazione.
«La pandemia ha causato un danno immane – ha spiegato il sindaco che ha colpito migliaia di attività economiche e messo a rischio tantissimi posti di lavoro. I dati sono impressionanti: il raffronto con il 2019, quando ad Assisi ci sono state circa 1,3 milioni di presenze, e il 2020 che ha registrato il quasi totale azzeramento, è emblematico di una crisi senza precedenti che sta rovinando circa duemila famiglie, con gravi ripercussioni sull’intero tessuto socio-economico del territorio. E le Città Santuario, quelle maggiormente caratterizzate dal turismo di gruppo, sono le più colpite e sinora non erano state incluse in alcun tipo di ristoro per le proprie attività economiche»./Maurizio Baglioni
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