di Giorgio Bartolini
(assisioggi.it) ASSISI – “Abbiamo accettato gli aumenti da Perugia dopo moltissimo tempo in cui i prezzi sono rimasti fermi….”. Con questa disinvolta affermazione del vice sindaco Lunghi, nel comune di Assisi si passa ad un altro aumento delle tariffe. Ancora una volta, e non si capisce bene il perché, Perugia ordina ed Assisi esegue. Da Umbria Mobilità era arrivato nei giorni scorsi l’invito ai comuni ad aumentare il prezzo dei biglietti degli autobus. È da tener presente che nella società è confluito il minimetrò di Perugia, con le sue perdite di 10 milioni euro l’anno. Una sola la conclusione: i cittadini del comune di Assisi si trovano a pagare di più, e ad essere colpita è la fascia più debole. Come per l’IMU e la nettezza urbana beffati e tartassati.
Infatti la giunta, con celerità, ha deliberato l’aumento del costo del biglietto del ben 30%: ma non era questa l’amministrazione del ”nessun aumento ad Assisi né di tasse né di tariffe”? Altra deve essere la politica dell’amministrare, in particolare in un momento sempre più difficile per le famiglie con tutti questi rincari. Invece di aumentare il costo dei biglietti si doveva proporre all’azienda una ancor più consistente riduzione delle corse degli autobus che, numerosi, girano vuoti. Oltre naturalmente all’immediato taglio delle indennità e laute prebende degli amministratori e dei vertici di Umbria mobilità, che si sono distinti nel portare l’azienda alla drammatica situazione in cui versa, prebende che raggiungono centinaia di migliaia di euro l’anno. E “l’attenta” amministrazione di Assisi, invece di prenderne le giuste distanze, chiama a pagare le famiglie.”
Commenta per primo