Frana Ivancich, ringraziamenti a venti anni dal sisma
da Alberto Pettirossi
ASSISI – Ho atteso la conclusione delle celebrazioni civili e religiose in ricordo del grave evento sismico del 1997, ancora molto sentito nel cuore e nelle menti di chi lo visse, per intervenire, in particolare, sulla complessa vicenda della ricostruzione degli edifici situati nella zona della “frana Ivancich di Assisi. In quel periodo ero il presidente del comitato dei residenti. Fu una vera e propria Odissea che fortunatamente, con un impegno al di sopra dell’immaginabile, portò tutte le famiglie al rientro nelle loro abitazioni.
Alla prima riunione, del gennaio ’98, che si organizzò per affrontare il gravissimo problema (settanta famiglie erano state sgombrate) i referenti regionali e comunali presenti ci dissero con rassegnazione che in quella zona non si sarebbe potuto ristrutturare nulla (era accaduto anche col terremoto del 1984) perché una legge nazionale non lo consentiva. Ma non voglio riproporre la lunga descrizione degli antefatti: non basterebbero cento pagine.
Passo subito ai ringraziamenti. Primo fra tutti l’allora sottosegretario alla Protezione Civile, prof. Franco Barberi che, accogliendo le nostre disperate istanze, emanò un’ordinanza specifica che inserì la ristrutturazione degli edifici situati in zona Frana Ivancich nell’ambito della legge complessiva del terremoto. Tale ordinanza fu recepita integralmente dalla Regione Umbria che, con una delibera abilmente prodotta dal responsabile Dott. Montepagani, in modo particolareggiato e comprensivo di tutte le tipologie di danno, offrì lo strumento operativo per poter effettuare la ristrutturazione degli edifici. Va ringraziata, in modo particolare, anche l’allora presidente della commissione Lavori Pubblici della Camera Maria Rita Lorenzetti che, con la collaborazione di tutti i parlamentari umbri, si adoperò per risolvere alcuni problemi di difficile soluzione rimasti in sospeso.
Aggiungo, inoltre, un grato riconoscimento ai Provveditori alle Opere Pubbliche dott.ssa Bozzi e Ing. Carleo che accolsero positivamente le mie pressanti e frequenti richieste. Anche il Comune di Assisi, guidato dall’allora sindaco Bartolini, fece la sua parte con la totale disponibilità ad attuare le normative che provenivano dagli Enti superiori.
In fine, ma non ultimo, ringrazio l’on. Giuseppe Giulietti che, su invito del dott. Franco Scarponi, allora collaboratore del comitato dei residenti, partecipò ad un incontro col sottoscritto, presso il convento dei Cappuccini, promettendo un interessamento immediato che si concretizzò nella riunione con l’ingegnere capo della Protezione Civile e tutti gli Enti coinvolti (Regione, Provveditorato OO.PP. Comune, Provincia) a Roma nel febbraio del 1998. Sicuramente ho tralasciato tante altre persone che meritano di essere ricordate e ringraziate ma spero che comprendano la mia difficoltà di menzionarle tutte a distanza di vent’anni da quei concitati eventi.
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