
In occasione dei 50 anni trascorsi dalla pubblicazione del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, la Cittadella ha voluto mettersi sulle tracce della genesi di quel controverso e inquietante lavoro girato e pubblicato nel 1964, dichiaratamente sulla base del testo evangelico edito dalla Pro Civitate Christiana.
Il prossimo 26 e 27 settembre si terrà in Cittadella ad Assisi un convegno di studi intitolato “Cristo mi chiama, ma senza luce”, allo scopo di ripercorrere testimonianze, musiche e luoghi in cui nacque il film, attraverso la narrazione di noti critici letterari e cinematografici, come Roberto Chiesi (critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna), Virgilio Fantuzzi (studioso di cinema e compagno di Pasolini), Dario Edoardo Viganò (accademico ed autore di libri dedicati al rapporto tra cinema e mondo cattolico), Peter Kammerer (docente e studioso di Pasolini, con pubblicazioni in Germania), Marco Antonio Bazzocchi (docente di Letteratura Italiana all’Università di Bologna), Roberto Calabretto (docente e critico musicale), Luciano De Giusti (docente di Storia del cinema all’Università di Tieste), Tony Bernardini (pubblicista e volontario in Cittadella dal 1957).
In particolare si esplorerà il rapporto privilegiato e ispirato tra Pasolini e don Giovanni Rossi, fondatore della Pro Civitate Christiana.
A proposito di questa speciale corrispondenza tra il regista e il sacerdote, lo scrittore Alessio Passeri nel suo libro “L’eresia cristiana di Pier Paolo Pasolini” (Mimesis, 2010), ricorda: “E’ dei santi dialogare con l’anima degli uomini e Don Giovanni Rossi, fondatore della Pro Civitate Christiana, forse, lo fece contro ogni logica, sfidando il perbenismo ecclesiastico e l’opportunismo politico.
L’incontro con Pier Paolo Pasolini determinò, oltre a un discreto terremoto di chiacchiere e congetture, anche un miracolo: il film Il Vangelo secondo Matteo che dal 1964 divenne la testimonianza più sincera di come aderire con il mezzo cinematografico alle pagine di un testo sacro”.
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