Prosegue il viaggio della Provincia di Perugia per diffondere la cultura della legalità. Questa mattina l’assessore alle Attività Culturali Donatella Porzi ha fatto tappa ad Assisi, nella sede del Convitto nazionale “Principe di Napoli” in una sala del teatro gremita di studenti per ascoltare la testimonianza diretta di chi della lotta alla mafia ne ha fatto una ragione di vita: Elisabetta Baldi Caponnetto, moglie del giudice Antonio Caponnetto che guidò il Pool antimafia, considerato uno degli eroi simbolo della lotta al crimine organizzato italiano. Presenti all’incontro anche Francesco Mignani, assessore all’Istruzione del Comune di Assisi e Domenico Billotta, responsabile nazionale Scuola della Fondazione Antonio Caponnetto, ha coordinato Annalisa Boni, rettore del Convitto. La mattinata si è aperta con la proiezione di un filmato “Antonio Caponnetto e il suo Pool” curato dalla Fondazione e montato da Daniele Caponnetto. Porzi ha voluto sottolineare l’impegno di “nonna Betta” che a 92 anni gira l’Italia incontrando gli studenti per diffondere la clutura della legalità in memoria di suo marito che, come noto, fondò il Pool antimafia. “E da qui l’importanza delle giovani generazioni – ha detto Porzi – per impedire il diffondersi della illegalità”.
La conferma che si tratta di temi ancora di grande attualità e del carisma di “Nonna Betta” è il silenzio con cui è stata ascoltata la testimonianza di questa infaticabile donna ed il lungo applauso al termine del suo racconto. Domenico Billotta ha spiegato come la mafia sia dentro le nostre città e che non sono realtà così lontane come può sembrare. “La mafia muove un giro di affari pari a 200 miliardi di euro e ciò inquina tutto il sitema economico e ruba il futuro ai giovani – ha detto Billotta -. Altra cancrena sono i rifiuti tossici che la mafia sta sversando in Toscana e qui da noi, in Umbria”. Tutti argomenti che hanno catturato l’interesse e l’attenzione dei ragazzi offrendo spunti di riflessione.
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