(assisioggi.it) ASSISI – Buongiorno a tutti.
Porto i saluti della presidente Boldrini impossibilitata a partecipare all’inaugurazione della mostra e all’incontro odierno per sopravvenuti impegni parlamentari originati dalle ben note vicende degli ultimi giorni. Anticipo a questo riguardo che proprio alle ore 12.00 è convocato un Ufficio di Presidenza e quindi mi scuso anche io per il fatto di dovermi assentare e non poter seguire tutto il dibattito.
Pur nelle difficoltà di queste ore, in questi nostri palazzi, succedono cose belle! Saluto tutti i presenti e ringrazio i relatori per il loro prezioso contributo: il Custode del Sacro Convento di Assisi, Padre Mauro Gambetti, la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il Sindaco di Assisi, Claudio Ricci, l’Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Umbria, Fabrizio Bracco, la Presidente dell’Associazione Culturale Antiqua responsabile culturale dell’evento, Flavia De Sanctis, i professori Chiara Frugoni e Giulio Ferroni.
Ringrazio poi sentitamente Pietro Folena che, come Presidente dell’Associazione Metamorfosi, si è fatto promotore dell’iniziativa. La Camera è particolarmente lieta che la mostra Francesco: tracce, parole e immagini sia ospitata in una delle sue sedi. Si tratta di un evento culturale di grande significato, che testimonia l’importante ruolo delle istituzioni parlamentari nella tutela e nella promozione dell’eredità culturale del Paese e che può avvicinare molti cittadini alla dimensione storica della figura di Francesco d’Assisi.
Presentare ad un vasto pubblico la figura di Francesco quale emerge da alcuni tra i più antichi documenti a lui riferibili è un’occasione di riflessione sia sulla storia che sul presente. Francesco è infatti una figura di straordinaria importanza e di sorprendente attualità. La sua proposta religiosa, nutrita di fratellanza ed umiltà, colpisce ancora oggi per la scelta di vivere pienamente le contraddizioni della società del suo tempo, calandosi in essa con una partecipe attenzione per i poveri e gli emarginati.
Si tratta di un messaggio che, da secoli, interroga la coscienza delle persone al di là delle loro convinzioni religiose, perché si è realizzato in una esperienza di vita di grande umanità e perché contiene un vero e proprio modello di etica e di relazioni sociali. Una testimonianza – dicevo – di incredibile attualità che trova oggi nel messaggio di fratellanza, umiltà, rigore, sobrietà e attenzione alle categorie più svantaggiate che quotidianamente ci offre Papa Francesco un elemento di continuità di straordinario valore.
Oltre al suo messaggio universale, Francesco d’Assisi ha poi un’importanza fondamentale nella tradizione religiosa, culturale ed artistica del nostro Paese. Molta parte della vita di Francesco e della storia più antica dell’ordine francescano si svolgono nel contesto delle piccole città dell’Italia centrale, e si radicano profondamente nella storia dell’Italia medievale, con le sue lotte politiche, i suoi conflitti tra poteri civili e religiosi, i grandi slanci artistici, religiosi ed economici. Tutti aspetti che alcuni dei documenti esposti ci restituiscono con una nitidezza quasi pari a quella dei grandi cicli di affreschi di Assisi.
Proprio la scelta di concentrare l’esposizione esclusivamente sui documenti antichi mi pare particolarmente felice. Essi ci restituiscono infatti un contatto immediato con una concreta vicenda storica, evocandone la complessità ed il fascino. Il complesso percorso espositivo – come proposto – può essere compiuto in modi diversi, secondo le competenze, gli interessi e le curiosità dei singoli, ma sempre con il supporto di una rigorosa base scientifica, permettendo così un confronto stimolante che ci aiuta a rendere più complessa e sfaccettata l’immagine di Francesco e del francescanesimo che fa parte della nostra cultura comune.
La mostra rappresenta dunque un elemento importante del programma di iniziative culturali della Camera dei deputati, che mira a valorizzare i più rilevanti aspetti dell’identità culturale del Paese sulla base di un principio di massima apertura ai cittadini che da tempo caratterizza le istituzioni parlamentari italiane e che nel corso di questa legislatura costituisce un particolare impegno della Presidenza. Da questo punto di vista, è significativo poi che la mostra sia allestita nella Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera. Si tratta di uno spazio evocativo per la sua storia, una sala dell’antico convento domenicano della Minerva.
Oggi il Refettorio è una delle sale di studio della Biblioteca, una realtà culturale che sin dal 1988 è integralmente aperta ai cittadini. E’ una conferma del ruolo che la Camera svolge nella tutela e nella promozione dell’eredità culturale del Paese, come è giusto che faccia un’istituzione che esprime la comunità nazionale in tutte le sue componenti politiche.
Ringrazio quindi ancora chi ha voluto ed organizzato l‘evento.Grazie.
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