ASSISI – Grande partecipazione di pubblico, ieri, alla presentazione del documentario “Un uomo della Provvidenza: il Colonnello Valentin Mūller e la salvezza di Assisi durante la seconda guerra mondiale”.
Alla iniziativa, che ha avuto la partecipazione del Sindaco Claudio Ricci, del Vescovo diocesano S.E. Mons. Domenico Sorrentino e del Prof. Francesco Santucci che ne ha curato, con grande competenza, la trattazione storica, sono stati presenti nepoti e pronepoti del Colonnello Mūller. Relatrice è stata la giornalista Marina Rosati.
È stato un pomeriggio incentrato sul riconoscimento, nel 1944, di Assisi “Città Ospedaliera”, “nato – ha ricordato il sindaco di Assisi – sotto il fragore delle bombe e intrapreso per eludere un incubo, quello della distruzione di una città universale”.
É stato ripercorso, ieri, con il documentario, un capitolo complesso e importante della tormentata storia di quel periodo, sia per quanto riguarda il suo evolversi, sia per quanto concerne i suoi protagonisti, in particolare il Vescovo di Assisi, mons. Giuseppe Placido Nicolini, e il Direttore degli Ospedali Militari Germanici costituiti in Assisi, Col. Valentin Mūller.
Il col. Mūller e il Vescovo Nicolini, nel 1944, vista la situazione militare, arrivarono alla conclusione che solo l’allargamento del lazzaretto e la conseguente dichiarazione ufficiale di Assisi come “città lazzaretto” potesse permettere di salvare la città e i rifugiati.
A tale scopo, Mūller convinse il feldmaresciallo Albert Kesselring a far dichiarare Assisi “zona franca ospedaliera”, per proibire a tutti gli eserciti di attaccare la città, come stabilito dalla convenzione dell’Aia (1907).
Il sindaco Claudio Ricci, al riguardo, ha sottolineato come Mūller, per il suo operato, ebbe molta stima sia da parte dei tedeschi che degli italiani. Gli assisani, in particolare, ha ricordato Ricci, erano soliti ripetere all’epoca: “Abbiamo tre protettori: Dio, San Francesco e il colonnello Mūller”.
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