Carlo Cianetti ci riprova? Il Centrodestra ringrazia…

La donna, là dove nasce il nuovo, dove nessuno ha ancora osato compiutamente. La donna, nel contesto politico, ad essere investita di un ruolo decisionale in un mondo maschile da sempre, anche ad Assisi. C’è voluta una sentenza opinabile del Consiglio di Stato che, di fatto, ha contraddetto due pronunciamenti del T.A.R. su una vicenda che risaliva a tre anni prima, allorché la legge sulle quote rosa ancora non c’era. La donna, per l’opposizione ad Assisi, dispensatrice di inedite risorse e di freschezza di idee, per nuovi e più consoni progetti politici, per nuove sfide, tagliando ogni ponte con il passato. In tanti hanno creduto, fino a ieri, che la battaglia sulle quote al femminile, a suo tempo innescata con grande clamore dal “fronte popolare” dell’opposizione, avesse come ragion d’essere una effettiva emancipazione della donna, una sincera necessità di un mutato modello amministrativo nel territorio, ancorché certi episodi (il defenestramento in sede di primarie di Claudia Travicelli – il consigliere comunale più votato del PD -, per far posto a un maschietto) e la presenza in trincea di certi personaggi politici, ben conosciuti per il loro libertinaggio e la loro scarsa considerazione del ceto femminile, facessero storcere il naso a diversi militanti del fronte.

A poche ore di distanza dalla nomina degli assessori Monia Falaschi e Serena Morosi (nomina che sembrava dovesse far declamare componimenti poetici ai ricorrenti al Consiglio di Stato), a giudicare da quanto scrivono e da come la vedono oggi gli analisti politici Carlo Cianetti (Buonanotte, pardon, Buongiorno Assisi) e Leonardo Paoletti (prima in maggioranza, adesso in forza all’opposizione), la vicenda delle quote rosa ad Assisi si rivela per quello che, secondo noi, è sempre stata: un pretesto politico, una autentica pagliacciata! Per Carlo Cianetti e Leonardo Paoletti, infatti, la nomina dei due assessori-donna oggi non si pone più come un traguardo che si voleva raggiungere e che è stato raggiunto, ma viene affrontata unicamente per le conseguenze politiche che essa potrà o non potrà provocare nella maggioranza.

Conseguenze che, nell’immediato, evidentemente non sono quelle che lorsignori si aspettavano. E allora giù, congetture, illazioni, provocazioni per gli uscenti, per i degradati, con pronostici capziosi sul futuro candidato sindaco, tanto per creare scompiglio e possibilmente avvantaggiarsene. Il problema delle quote al femminile, per l’opposizione, è stato ed è tutto qui. Cercare di ottenere, nel marasma, quello che non si è ottenuto a suo tempo con l’esito del voto. Quel voto che ha già dato le pagelle, però, a certi personaggi, abituati più a servirsi della politica che a servirla, come quel Carlo Cianetti che, bocciato come candidato sindaco, tradendo la fiducia dei suoi elettori, si ė dimesso da consigliere comunale per tornare a Roma, da “mamma Rai”: il lignaggio politico e professionale richiedeva ben altro che l’esercizio consiliare nelle file dell’opposizione! A quanto pare, Cianetti ora ci riprova, qui ad Assisi, dopo aver tentato addirittura la scalata al Parlamento, con Ingroia, con i risultati che sappiamo… Il centrodestra ringrazia!

Stefano Apostolico Consigliere Comunale Movimento “Uniti per Assisi”

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