Il contributo delle famiglie umbre alla Veglia di preghiera con papa Francesco

ASSISI – Ad un anno dalla visita di Papa Francesco ad Assisi, la giornata del quattro ottobre, ancora una volta si presenta investita di una luce tutta speciale e non solo per la festa del Poverello d’Assisi tanto cara alla terra umbra. Infatti molte famiglie in questa giornata si troveranno a Roma per sostenere l’inizio del Sinodo, per uno speciale momento di preghiera accanto al Pontefice. Le famiglie umbre giungeranno a Roma da tutte e otto le diocesi con oltre dieci autobus, per unirsi con gioia a tutti coloro che da ogni parte d’Italia si recheranno in Piazza San Pietro per l’occasione. L’Umbria ancora una volta rinnoverà spiritualmente l’abbraccio a papa Francesco nel giorno della festa del suo Santo e al tempo stesso si unirà alle altre famiglie nell’invocazione allo Spirito Santo, perché susciti nei Padri Sinodali una riflessione profonda sui bisogni della famiglia, in un momento in cui essa, come ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei nella prolusione al Consiglio Permanente del 22 settembre scorso, “– troppo “disprezzata e maltratta” (Papa Francesco) – merita più considerazione sul piano culturale e molto più sostegno a livello sociopolitico”.

Le molte sfide su cui si soffermeranno i lavori del Sinodo, che aprirà il 5 ottobre prossimo, sono, come ha detto lo stesso cardinale, “ l’educazione all’amore che non è pura emozione, la consapevolezza del sacramento del matrimonio e della sua grazia, la preparazione al matrimonio come cammino di fede, la coscienza che l’amore di coppia chiede di essere difeso, alimentato e risanato quando viene ferito, la difficile educazione dei figli, l’armonizzazione dei tempi della famiglia e quelli del lavoro, le situazioni di separazione e divorzio, le convivenze”.  Una grande sfida dunque, a sostegno della bellezza del matrimonio, nonostante la consapevolezza delle tante fragilità e fatiche di questo momento storico. Ogni famiglia affiderà se stessa e la Chiesa intera all’infinita tenerezza di Dio, perché la luce dello Spirito e della fede accompagni la riflessione dei Padri Sinodali, guidandoli secondo la via della Misericordia e della Verità che rende liberi.

Come regione Umbria siamo felici che questo momento di preghiera si collochi proprio nel giorno della festa di San Francesco d’Assisi, perché, come raccontato nelle Fonti Francescane, forte era la convinzione del Santo, sulla potenza della preghiera come sostegno all’unità delle famiglie e alla comunione di coppia. Così, quando una giovane nobildonna gli chiese di pregare perché con il marito potesse trovare unità spirituale nel servire Cristo, il poverello rispose commosso:

«Va, figlia benedetta, e sappi che tuo marito in futuro ti sarà di consolazione». E aggiunse: «Gli dirai, da parte di Dio e mia, che ora è tempo di salvezza, ma più tardi di giustizia». E la benedisse. La donna se ne tornò a casa e, incontrato il marito, riferì quanto le era stato ordinato. Lo Spirito Santo scese improvvisamente su di lui e, trasformatolo da vecchio in uomo nuovo, lo indusse a rispondere con tutta dolcezza: «Donna, serviamo il Signore e salviamo le nostre anime qui nella nostra casa».” (Fonti Francescane, 623).

Felici di quest’unione spirituale tra san Francesco e papa Francesco che pare rinnovarsi, ci troveremo perciò in Piazza San Pietro, in comunione con tutte le famiglie del mondo, consapevoli che come ha detto il Pontefice nella Lettera alle famiglie del 2 febbraio scorso, la nostra preghiera “per il Sinodo dei Vescovi sarà un tesoro prezioso che arricchirà la Chiesa” e la accompagnerà perché “compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo”.

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