Ministro Galletti al meeting Assisi “La fragile bellezza”, «Problema ambientale e’ questione etica e morale”

Il secondo giorno del meeting internazionale “La Fragile bellezza, ambiente e arte fra umanesimo e scienza” (in svolgimento dal 17 al 18 settembre al Sacro Convento di Assisi) si è aperto con la sessione dedicata alla “Salvaguardia dell’ambiente”, al quale ha preso parte il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti. «Noi risolveremo il problema dell’ambiente quando capiremo che non è solo un problema economico, ma soprattutto etico e morale – ha detto il ministro –. Ci vuole un passaggio culturale forte nella riforma fiscale per indirizzare l’economia verso il rispetto dell’ambiente, perché la leva fiscale in ambiente è lo strumento più forte che abbiamo. Questa giornata ci dà l’occasione di fare un ragionamento prospettico e non solo sull’emergenza. Stiamo parlando della salvaguardia del pianeta e della continuazione della specie umana – ha concluso il ministro – e se non poniamo attenzione all’ambiente, se non lo consideriamo prioritario, non ci sarà futuro per noi e per i nostri figli».

Alla sessione hanno preso parte anche il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e per la società Strabag Bruno Fabbri. «Il rapporto che esiste tra arte, ambiente ed umanità caratterizza molta parte del lavoro che l’Anas svolge sul territorio italiano – ha detto il presidente Ciucci –.

Ne è testimonianza il lungo elenco dei maggiori maestri italiani del Novecento dell’ingegneria dei ponti e delle grandi strutture, che hanno disegnato, per iniziativa dell’Anas, il nuovo paesaggio italiano. A difesa del paesaggio naturale – ha spiegato Ciucci – l’Anas interviene con la mitigazione ambientale realizzata con l’abbattimento del rumore, contenimento degli inquinanti nell’aria e creazione di vegetazione attorno all’infrastruttura, e con la compensazione ambientale».

La sessione successiva “Salvare la bellezza” ha visto la partecipazione di Vittorio Sgarbi, Lucia Annunziata e mons. Domenico Sorrentino, vice presidente della Ceu e vescovo di Assisi. «Salvare la bellezza è convertirsi alla bellezza, e non è la cosa più scontata – ha esordito mons. Sorrentino –.

La bellezza è qualcosa che ci supera perché ce ne sentiamo attratti, è una emozione. Per i cristiani poi il bello è Dio che si manifesta attraverso le cose. C’è una bellezza nel mondo che va gustata e esige un tempo, specie nella nostra società che non ci consente nemmeno di posare lo sguardo.

La bellezza e una fusione di orizzonti che ci viene come un dono di cui dobbiamo prendere coscienza. Un grande esempio è stato papa Francesco nella sua visita ad Assisi dello scorso 4 ottobre mostrando come il bello è molto più diffuso di quanto non sembri, quel bello che diventa più bello alla luce di valori che possano trasmetterlo. L’incontro con i ragazzi all’Istituto Serafico di Assisi, quando si è avvicinato alla carrozzella dei malati, li ha abbracciati, ci ha regalato una lezione di estetica, mostrando la bellezza di Dio che si esprimere nei volti degli uomini, che più sono disastrati più mostrano quella fragilità di Gesù sulla croce. Se vogliamo salvare la bellezza dell’arte, dell’ambiente e del creato è necessario riappropriarci del bello della persona umana, di questo irradiarsi di Dio nell’uomo che diventa specchio della Sua bellezza».

«Il paesaggio dell’Italia è sacro – ha detto Vittorio Sgarbi –. La bellezza salverà il mondo. San Francesco è la più completa imitazione di Cristo»; mentre Lucia Annunziata ha parlato di San Francesco come di «una grande bellezza. Basti pensare a tutto quello che ha lasciato dietro come il Sacro Convento di Assisi e la sua estrema semplicità di vita».

La sessione conclusiva è affidata a mons. Víctor Manuel Fernández, Rettore della pontificia Università cattolica argentina, sul tema “La bellezza del creato” e al Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente CEU.

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