da Claudia Maria Travicelli (Capogruppo Democratici e Popolari per Assisi)
Nel pomeriggio di Giovedì 28 Agosto in Consiglio comunale al quinto ed ultimo punto all’ordine del giorno era presente la discussione della mozione,ripresentata dal Consigliere comunale Luigi Marini avente ad oggetto “la tutela della famiglia naturale: padre è maschio e madre è femmina”.Come già sottolineato più volte dal Consigliere Luigi Marini,oltre ai Consiglieri di maggioranza (escluso Leonardo Paoletti),io ero rimasta ben salda sui banchi dell’opposizione.
Tutti i componenti della minoranza presenti e Leonardo Paoletti erano usciti al termine del terzo punto all’ordine del giorno riguardante la mozione sull’Associazione Centro Internazionale di Studi sul Turismo.
Sì, io sono abituata a presenziare tutto il Consiglio Comunale,non amo abbandonare la discussione,anche se a volte scomoda, o come nel caso della mozione in oggetto che mi trovava contraria al deliberato, ricordando a me stessa che chi è assente ha sempre torto.
Ho cercato di ascoltare attentamente il Consigliere Luigi Marini mentre leggeva la mozione, a tratti infastidita ed incredula nell’udire alcuni passaggi, che sinceramente ho trovato a volte anche offensivi per alcuni e inverosimili. Durante questa lunga lettura, mentre mi veniva in mente un passaggio “Dell’amore” di Kahlil Gibran …
Quando l’ amore vi chiama seguitelo anche se le sue vie sono ardue e ripide e quando le sue ali vi avvolgeranno, abbandonatevi a lui anche se la sua lama, celata fra le sue penne, vi può ferire…, constatavo un fermento da parte dei Consiglieri di maggioranza,alcuni erano in piedi pronti per votare ed andarsene, altri parlavano fra di loro e qualcuno aveva anche delle comprensibili perplessità.
Presenti in alula,oltre ai già citati, c’erano il Sindaco,la Presidente del Consiglio Comunale e l’Assessore Vice Sindaco Antonio Lunghi,che come relatore della mozione ha preso la parola per dare il proprio sostegno e contributo.
Quando è stato poi il mio turno sono intervenuta,oltre aver dichiarato da subito la mia contrarietà alla mozione,ho voluto ricordare che lo Statuto della Regione Umbria tutela ogni forma di famiglia e che anche nello Statuto del Comune di Assisi, da poco approvato dal Consiglio Comunale con le relative modifiche dell’aggiornamento, all’articolo n.9 “Valori Sociali e della persona” si riconosce alla famiglia un essenziale e insostituibile ruolo sociale,quale cellula primaria e fondamentale della società.
Sì, si riconosce alla famiglia,non vi è mica scritto famiglia di serie A o di serie B,figli di serie C o di serie D,uomo e donna sposati o conviventi,persone dello stesso sesso che decidono di vivere insieme o altro.
Dopo il mio intervento,vi sono stati altri interventi e sinceramente in modo particolare c’è stato,chi ha avuto grosse perplessità e le ha messe in evidenza. Vi è stato anche chi, ha chiesto al Consigliere Luigi Marini di ritirale la mozione stessa per poter avere modo di studiarla a fondo ed eventualmente apportarne delle modifiche.
Visto che tali richieste non sortivano nessun esito o accoglimento e viste, soprattutto le grandi perplessità di alcuni Consiglieri di maggioranza,con richiesta della stessa maggioranza il Consiglio comunale è stato sospeso per alcuni minuti per proporre un loro emendamento, atto a far sì che la mozione fosse emendata e poi votata.
Al momento della sospensione, contrariata al massimo ho lasciato l’aula,visto il caos e la forzatura fatta per voler portare per forza e a tutti i costi a casa il risultato,una vittoria zoppa direi,viste anche le molte perplessità che hanno portato ad un emendamento risolutore o risolutivo,o quasi,pur di arrivare ad un voto positivo della maggioranza, che sono convinta porterà pareri molto ma molto contrastanti.
Ribadendo il mio no alla mozione,che ho trovato fuori da ogni logica e in maniera più assoluta discriminatoria, dal testo nemico e non amico come invece dovrebbe essere vicino alla “famiglia”, sono convinta che se si vuole veramente aiutare nella loro vita d’amore una coppia lo si deve fare partendo dall’inclusione, dal rispetto, investendo sul sentimento e non demolendolo,solo per partito preso o per accontentare qualcuno.
Facile è, parlare poi di rispetto della persona,quando nulla o molto poco si fa in tale senso. E’ di queste ore la notizia che sono sparite pure dal programma di governo le unioni civili,o perlomeno nulla traspare in tal senso nell’ultima conferenza stampa del premier Matteo Renzi sul programma dei prossimi mille giorni di governo. Forse è meglio iniziare a pensare seriamente alle politiche del lavoro,per far iniziare a girare l’economia,per dare alle giovani coppie la possibilità di avere una casa e farsi una famiglia.
[box type=”shadow” align=”alignleft” ]Pensiamo a ricostruire un futuro ai tanti, direi troppi che vivono senza un lavoro,o che lo hanno perso e in nessun modo possono mandare avanti quella famiglia,che oggi più che mai vuole vivere,con dignità,coraggio e tanto rispetto.[/box]
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