da Carlo Cianetti
ASSISI – Il turismo che manda avanti Assisi è prevalentemente di pellegrinaggio. Un incentivo notevole all’economia cittadina lo ha dato Papa Bergoglio, scegliendo il nome di Francesco. E poi con la visita lo scorso 4 ottobre. Assisi è anche gemellata con Santiago de Compostela, meta di molti pellegrini che arrivano a piedi e in bici alla tomba del Santo Apostolo. Ebbene, mentre chi va a Santiago ha numerosi hospitales, pubblici e privati, nei quali fermarsi gratuitamente o a pochissimI euro, ad Assisi nonostante le promesse annose di Ricci, non ce n’è neanche uno pubblico. Ma in generale non esiste nessuna cura, nessuna forma di attenzione e di accoglienza per il pellegrino che va a piedi o in bici. Guardate questi 2 signori che arrivano via Campiglione. Costretti a camminare sul ciglio della strada, ad attraversare in condizioni di pericolo. Eppure Campiglione è spesso transitata da persone a piedi. Ci voleva molto a creare una striscia pedonale a fianco della strada? Per quanto riguarda l’accoglienza, facciamo una proposta ai conventi: Papa Francesco invitò il clero ad aprire le proprie case, monasteri e conventi ad Assisi ce ne sono, e molti. Gran parte svolgono attività ricettiva a pagamento, perché non mettere a disposizione gratuitamente, in ognuno di loro, una camera per i pellegrini? Sarebbe un atto di carità francescana.
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