Piatto di Sant’Antonio, il freddo non ferma la tradizione
I mercatini delle arti e dei mestieri del 1800 hanno fatto da cornice alla cittadina
Domenica 17 gennaio, si è celebrato Sant’Antonio Abate con una processione, la benedizione degli animali e la distribuzione del pane benedetto Storia e tradizione della festa a Santa Maria degli Angeli, via di transito dei postiglioni postali tra Firenze e Roma, vi era la stazione per il cambio dei cavalli. Tantissima gente per il tradizionale Piatto di Sant’Antonio. Fin dal mattino i mercatini delle arti e dei mestieri del 1800 hanno fatto da cornice alla cittadina.
La Storia: Dopo il 1860 scoppiò una grave epidemia, che colpì in modo particolare i cavalli di dette scuderie. I padroni preoccupati, si rivolsero fiduciosi a Sant’Antonio Abate, protettore delle bestie, pregando i religiosi della Porziuncola di fare un triduo in onore del Santo, di cui in quei giorni ricorreva la festa. Ottenuta la grazia con la fine del morbo e scongiurato il pericolo della morte dei cavalli, in ringraziamento al Santo fu celebrata con grande solennità quell’anno la sua festa, fu fatta la processione per le vie del paese e fu distribuito un pranzo ai poveri, che prese la denominazione di “Piatto di Sant’Antonio”.
Le foto sono di FapFoto (Aulo Piccardi)
Commenta per primo