ASSISI – Un altro duro colpo è stato sferrato ad uno dei fenomeni di maggiore allarme sociale per i cittadini e di maggiore preoccupazione per la polizia: quello dei delitti contro il patrimonio e in particolare, come in questo caso, quello dei furti in appartamento ed ai danni di esercizi commerciali. Un vero e proprio giro d’affari nel quale spesso, come diverse indagini ed operazioni della Polizia hanno rivelato, sono protagonisti gruppi più o meno organizzati di “specialisti”.
Nei giorni scorsi il personale del Commissariato di Assisi, diretto dal Commissario Capo della Polizia di Stato Francesca D. Di Luca, a seguito di una complessa indagine, riusciva a scovare all’interno di un garage di un’abitazione di un pregiudicato romeno, un vero e proprio deposito di merce edile di provenienza illecita pronta ad essere piazzata sul mercato estero.
Dopo appositi e analitici servizi di osservazione e pedinamento effettuati dagli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato, coordinati dall’Ispettore Valter Stoppini, si decideva di irrompere, nelle prime ore del pomeriggio di venerdì scorso, nell’abitazione del soggetto attenzionato, un cittadino romeno A.I., classe 1972, con numerosi precedenti di polizia alle spalle per furto aggravato e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere.
Da tempo residente a Perugia, Località Pianello, la polizia di Assisi è arrivata al ricettatore perché più volte controllato e segnalato in compagnia di altri connazionali tra i quali uno residente ad Assisi, tutti disoccupati e con vari precedenti di polizia e tutti dediti, secondo le informazioni raccolte, ad attività di ricettazione di refurtiva destinata alla piazza rumena verso la quale veniva dirottata su furgoni che periodicamente viaggiavano da e per la Romania dopo aver fatto il carico della merce raccolta.
Si ipotizza, in sostanza, che ci fosse un vero e proprio “flusso continuo” di materiali ed attrezzature varie dall’Umbria alla Romania, con conseguenti lauti guadagni per i ricettatori e per gli stessi autori materiali dei vari furti, fortunatamente “stroncato” dalle indagini della polizia. Una volta entrati all’interno del garage di A.I., gli agenti hanno avuto la conferma di quanto ipotizzato grazie ai molteplici indizi raccolti.
Sono stati infatti trovati, stipati su degli scaffali, un centinaio di attrezzi da lavoro edile come sparachiodi, trapani con diverse punte di vario diametro, martelli pneumatici, smerigliatrici, motoseghe, miscelatori, seghetti, corteggiatrici, seghe elettriche, idropulitrici, affilacatena elettrico, avvitatori, saldatrici, compressori, livelle laser, smerigliatrici con una decina di dischi da taglio, tutta merce di marca, molta della quale ritrovata all’interno della propria confezione o valigetta portatile e quindi di grande valore commerciale in quanto destinata ad un utilizzo professionale. Oltre a tutto il materiale edile, veniva rinvenuti anche 3 videoregistratori, 7 lettori dvd, 3 sterei Hi-FI, una videocamera, 2 computer e 4 monitor pc. e infine 6 biciclette di cui una elettrica.
Tale refurtiva in realtà non è di nuova generazione seppur perfettamente funzionante ed integra ma ciò confermerebbe – secondo gli investigatori – la destinazione di simili prodotti sul mercato estero quale sono ancora facilmente ricollocabili.
Stessa considerazione anche per alcune attrezzature edili di una nota marca e dotate di codici identificativi e dunque difficilmente ricettabili sul mercato nazionale. Il cittadino romeno, di fronte alle domande degli investigatori che gli chiedevano da dove provenisse tutta quella merce, rimaneva impassibile e, per nulla preoccupato delle conseguenze di un simile ritrovamento, affermava di aver trovato quella roba per strada. In realtà diverse sono state le denunce di furto di materiale edile e di biciclette sporte da cittadini dell’assisano soprattutto nelle ultime settimane e che hanno spinto gli agenti del Commissariato ad attivarsi per dare una risposta significativa che, grazie alle attività intraprese, non è tardata ad arrivare.
Le indagini sono tuttora in corso per accertare e identificare eventuali complici coinvolti in questa che si delinea come una vera e propria organizzazione dedita all’attività di ricettazione. La refurtiva, rinvenuta e sottoposta a sequestro probatorio, è custodita presso gli uffici del Commissariato, visionabile da chi ha subito di recente furti per un eventuale riconoscimento e per la successiva restituzione.
Commenta per primo