Rivista San Francesco, copertina dedicata ai migranti
L’immagine di una profuga con in braccio il suo bambino e sullo sfondo un barcone di Lampedusa
L’immagine di una profuga con in braccio il suo bambino e sullo sfondo un barcone di Lampedusa con il titolo: “non c’era posto per loro” è la provocazione della copertina della rivista San Francesco in edicola in questi giorni. Il titolo richiama all’affermazione evangelica che spinse Giuseppe e Maria a far nascere Gesù in una grotta.
E’ dedicato al Giubileo francescano e al Natale ad Assisi il numero di dicembre del mensile che racconta in dieci pagine il Giubileo della Misericordia e l’apertura della porta santa nella basilica di san Francesco d’Assisi. Approfondimenti e articoli per riflettere sulla parola del Papa e sul messaggio francescano legato alla misericordia.
La rivista contiene anche il reportage “Speranza e futuro per il Perù” realizzato dopo il viaggio che il direttore del mensile, padre Enzo Fortunato, ha fatto in occasione della beatificazione dei due giovani martiri francescani, fra Miguel e fra Zbigniew. Il reportage – corredato dalle foto di Andrea Cova che raccontano luoghi e persone di un territorio dove la bellezza della natura e della parola francescana si fondono con le difficoltà della vita – si apre con una riflessione del Ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali, Marco Tasca, dal titolo “Andati insieme al martirio”. Padre Fortunato parla di “Perù: Missione ad alta quota”, mentre Roberto Pacilio intervista un “fratello” dei due martiri, padre Jarek: “Abbiamo condiviso amore“.
migranti
Nel numero di dicembre della rivista c’e’ anche la riflessione del custode del Sacro convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, dal titolo “Si cerca un uomo”. “L’adesione ad un Altro fa crescere la libertà da sé – scrive padre Gambetti -; la Fraternità rende liberi per qualcun altro; l’interiorità raggiunta negli abissi del proprio essere rende liberi in sé. La fiducia, il rispetto, l’uguaglianza, la cura, la gratuità… sono alcune delle parole che, lo abbiamo visto in questo anno, costruiscono la grammatica della vita fraterna e custodiscono i significati della libertà. Frate Francesco è libero e quindi fratello. Fratello e quindi libero. C’era una volta. E ora?”.
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