Carissimi fratelli e sorelle,
a voi tutti qui giunti da ogni parte d’Italia, ma specialmente ai pellegrini che arrivano dalla cara terra del Lazio che ha rinnovato a nome di tutte le regioni l’offerta dell’olio per la lampada votiva, il saluto del Poverello: il Signore vi dia pace!
Abbiamo appena concluso la solenne celebrazione dell’Eucaristia, la più alta e bella espressione della nostra lode a Dio per il dono del suo Figlio Gesù Cristo, nel giorno in cui la madre Chiesa c’invita a sostare in contemplazione della figura di un umile frate minore, come egli stesso amava definirsi, ultimo tra gli ultimi, fratello universale: il nostro amato padre Francesco d’Assisi.
La ricorrenza che ci vede qui raccolti presso la sua tomba è quest’anno particolarmente significativa, in quanto ricorre il settantacinquesimo anniversario dalla proclamazione del Poverello e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia: era infatti il 18 giugno del 1939 quando il papa Pio XII affidava l’Italia al loro patrocinio. In quel momento storico l’Europa era scossa da terribili venti di discordia, che sfociarono nella grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale: in un simile contesto assume ancora maggior valore il gesto del Papa, che volle proporre come esempio e modello l’uomo di pace per eccellenza.
A settantacinque anni di distanza non possiamo dire, purtroppo, di vivere in un mondo di pace: sono costantemente sotto i nostri occhi le immagini provenienti dai tanti conflitti che insanguinano diverse parti della terra. L’esempio del cristiano autentico Francesco d’Assisi, uomo di dialogo e di pace, può rappresentare un modello significativo per ciascuno di noi e aiutarci a cambiare il mondo nel nostro quotidiano, con il nostro piccolo ma significativo apporto, creando i presupposti per un mondo in cui siano di casa valori quali l’incontro e l’accoglienza reciproca.
L’attualità della Chiesa ci presenta, inoltre, un appuntamento molto importante: inizierà domani, infatti, a Roma la III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. A nessuno sfugge l’importanza fondamentale della famiglia, “piccola chiesa domestica”: uniamoci dunque spiritualmente al successore di Pietro e ai vescovi riuniti in sinodo e affidiamo il loro impegno all’intercessione di San Francesco, perché con la forza dello Spirito Santo possano offrire un messaggio di speranza e di bene al popolo di Dio che cammina nel mondo.
Infine, come figli obbedienti alla Madre Chiesa vogliamo dire il nostro grazie al Santo Padre Francesco per aver dedicato il prossimo anno 2015 alla Vita Consacrata: è un dono grande non solo per noi consacrati ma per la Chiesa intera, che attende da noi la testimonianza viva e attuale di quanto sia bello seguire il Signore Gesù. Lui, che è l’origine e fonte di ogni vocazione, ci aiuti a vivere in pienezza ciò che liberamente e con cuore gioioso abbiamo promesso.
Sono lieto di annunciare che la regione che il prossimo anno offrirà l’olio per la lampada del Patrono d’Italia è la Lombardia.
Miei cari fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace!
fr. Marco Tasca
Ministro generale OFMConv
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