
ASSISI – La Diocesi ha vissuto una settimana santa di grande partecipazione dei vari momenti della fede cattolica: la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, preannunciata nella Domenica delle Palme con la processione nel centro storico di Assisi. Mercoledì 16 aprile celebrazione dell’Amore sacerdotale: messa crismale delle 16,30 nella cattedrale di San Rufino presieduta dal vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino. Giovedì 17 aprile alle 17,30 inizio del triduo pasquale. L’Amore Eucaristico: Santa Messa “Nella cena del Signore” memoriale dell’istituzione dell’Eucarestia presieduta dal vescovo sempre a San Rufino. 18 aprile Venerdì santo l’Amore Crocifisso: Gesù deposto dalla Croce, cantato nell’Ufficio delle letture alle 7.30 e portato in processione nei luoghi della quotidianità per le vie di Assisi dalla cattedrale alla Basilica di San Francesco dove la sera è arrivata la processione con la Madonna ed il suo popolo che sono andati a riprendere il figlio morto.
19 Aprile Sabato Santo il trionfo dell’Amore Gratuito:alle 22,30 nella cattedrale di San Rufino la Veglia Pasquale presieduta dal vescovo il quale ricorda di essere al culmine degli eventi vissuti durante la Settimana Santa con il battesimo dei catecumeni. Domenica 20 Aprile solenne celebrazione pasquale nella concattedrale di Nocera Umbra presieduta da monsignor Domenico Sorrentino con don Ferdinando Cetorelli.
La celebrazione è stata caratterizzata dall’animazione di lode dei bambini della prima comunione che, prima della benedizione, si sono esibiti in uno spettacolo davvero coinvolgente. Lunedì 21 Aprile a Gualdo Tadino celebrazione dell’Angelo con il conferimento del sacramento della Cresima da parte del vescovo a 22 ragazzi della parrocchia di San Benedetto. Alcuni dei cresimandi essendo Scout hanno scelto di ricevere la Confermazione con la loro divisa da “lupetti��?. E’ stato un momento di grande intensità preparato dal parroco don Giambattista Brunetti che ha concelebrato insieme a don Aldo Mataloni e don Emanuele Saga.
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