Franco Matarangolo, la promozione turistica questa sconosciuta
da Franco Matarangolo
L’economia turistica nel nostro comune è cresciuta in modo spontaneo, direi a dir poco disordinato. Per decenni si è andati avanti nella speranza che il grande carro delle vacche grasse non si sarebbe mai fermato e di fatto nessuna amministrazione pubblica e neanche le associazioni di categoria hanno elaborato un progetto di investimenti e di sviluppo a medio o lungo termine. L’evento del terremoto ha messo in crisi per qualche anno il richiamo di Assisi, poi agli occhi meno attenti tutto sembra ritornato alla normalità, ma le statistiche ci dicono che oggi, in termini di arrivi e presenze, siamo ai livelli dei primi anni novanta. Negli anni che ci sono alle spalle si poteva imprimere un cambiamento di rotta all’economia turistica, si poteva riprogettare la città nel suo complesso. Invece abbiamo ricostruito sulle macerie, ne abbiamo creato di nuove, con il consumo dissennato di suolo e la nascita di brutture in tutto il territorio, e non abbiamo allungato lo sguardo oltre gli orizzonti consueti.
Responsabili, in primis, di questo atteggiamento sono state le istituzioni pubbliche, a cominciare da quella a noi più vicina, cioè l’amministrazione comunale, ma sicuramente potevano fare di più anche gli operatori e gli imprenditori del settore. Ora siamo di nuovo di fronte ad una fase critica ed occorre ripensare un nuovo modello di marketing turistico, abbandonando lo spontaneismo e il fai da te di corto respiro, così come occorre resistere alla malsana tentazione di appaltare al primo personaggio di passaggio, magari sponsorizzato, il marchio Assisi. Come non ricordare il grottesco, per non dire altro, tentativo di partecipare da soli al BIT di Milano di qualche anno fa, accompagnati da un depliant infarcito di orrori di ortografia e di storia. Abbiamo sostenuto a più riprese che Assisi (quando parlo di Assisi, ovviamente, parlo di tutto il comune) ha un ruolo centrale nella regione.
Non solo per importanza ma anche per posizione geografica. E’ necessario riavviare un dialogo virtuoso, con la regione, che sta facendo molto per la promozione turistica, ma anche con i comuni confinanti. Basta con la politica autoreferenziale che ha caratterizzato questo ventennio amministrativo: Assisi deve dialogare con Perugia, Bastia, Spello, Bevagna, Montefalco, Foligno, eccetera. Dobbiamo vedere i nostri vicini come interlocutori e collaboratori e non, banalmente, come competitori e rivali. Assieme a loro possiamo fare sistema, ridurre le spese amministrative e promozionali e creare un pacchetto, un’offerta turistica molto più variegata e valida.
Abbiamo sollecitato all’amministrazione comunale progetti di sicuro richiamo, culturale e turistico, come il festival di Musica Antica, elaborato dai Micrologus, che poteva attingere ai finanziamenti europei perché sarebbe stato realizzato in collaborazione con città di altri due paesi dell’Unione europea. ma è rimasto nei cassetti dell’ottusa amministrazione di quegli anni, finché non è emigrato a Spello.
Sarebbe stato il rinnovato Laboratorio di Musica medioevale, di cui sono stato, tra gi altri, socio fondatore negli anni ’90, con la possibilità di far diventare Assisi la sede permanente di un grande centro studi sulla musica medievale, rinascimentale e barocca, in collaborazione con alcune università europee. Allora si stimava la presenza costante di centinaia di studenti e docenti provenienti da tutto il mondo. Momento culminante di questa attività didattica teorica e pratica sarebbe stato proprio il Festival della musica antica, sull’esempio di Mantova e Modena, città dove si svolgono due manifestazioni molto importanti incentrate sulla letteratura e sulla filosofia. Potremmo continuare all’infinito, ma è sufficiente ricordare che i responsabili di questi errori, o meglio orrori, si ripresentano oggi a parlare di necessità di fare qualcosa di professionale per la promozione turistica.
Noi ci siamo portati avanti con il lavoro, perché abbiamo invitato i rappresentanti di città a vocazione turistica, per farci conoscere le loro ricette e metterle a confronto con le nostre. Siete perciò tutti invitati per il 31 maggio alle ore 19 sulla piazzetta di Montecavallo all’iniziativa spiegata nella locandina allegata, con l’intervento dei rappresentanti dei Comuni di Siena, Senigallia e Gubbio, cui seguirà un momento culturale.
Franco Matarangolo
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