(assisioggi.it) SANTA MARIA DEGLI ANGELI – “Sobrietà e chiarezza”: sono queste le due parole che dovranno essere il simbolo de “Per l’Italia Popolare Umbria”. È quanto illustrato da Claudio Ricci che ha organizzato per oggi, registrando un gran numero di presenze, una convention, presso il Cenacolo francescano di Santa Maria degli Angeli, per presentare la nuova associazione politico-culturale e, di fatto, per dichiarare la sua discesa in campo per concorrere alle regionali o, forse e perché no, in direzione Roma.
“Per l’Italia Popolare Umbria” – riferiscono in una nota – “vuole fabbricare un luogo di dialogo e bene comune per progetti utili a livello regionale e nazionale. Ognuno pur mantenendo la propria identità, politico culturale, sente la necessità di momenti per mettere insieme persone, comunità e idee. Accorciare le distanze fra persone, territori e politica: questa é una priorità. Concluso il tempo dei nominati, imposti dall’alto, si deve ritrovare il merito: ogni carica politica dovrebbe essere eletta dai cittadini e durare non più di 2 mandati. Ricordiamoci che oggi la somma fra chi non va a votare, più il voto di protesta, supera il 50% mettendo a serio rischio il senso stesso della rappresentatività. Rafforzare l’etica sacra del servizio, in politica, per fare, vicini alla gente, contenendo le tasse. Ad Assisi negli ultimi 2 anni abbiamo ridotto la spesa corrente del 10% destinando il ricavato a famiglie e attività, ponendo a zero l’addizionale irpef, non applicando la tassa di soggiorno e lasciando invariate le principali tariffe sociali. meno convegni e dibattiti tv: per fare occorre solo lavoro e dedizione. Meno sprechi in tutte le istituzioni (-10%), stato verticale con più risorse ai comuni (vicini alle persone) e 4/5 macro regioni. Meno polemiche e più confronto fra idee: solo con il nostro esempio le persone e i giovani torneranno in politica. Per l’Italia popolare non farà solo eventi, ma cercherà soprattutto, da dicembre, con piccole iniziative, di incontrare persone per rifondare, dal basso, la politica dei territori e dalla gente. Meno sedi, manifesti, meno pubblicità, meno costi ma più strette di mano, più sostanza, più passa parola, più internet, utilizzando tradizione e innovazione”.
“Per l’Italia Popolare – sottolinea ancora Ricci nel comunicato – vuole fare evitando parole quali “rottamare” o “azzerare”: nei prossimi anni ci sarà da ricostruire valori e la nuova economia del noi, per coniugare la libertà personale del fare con uno spirito sociale di comunità. Guardiamo con attenzione al quadro liberale, moderato e civico ispirato ai valori dei popolari europei ma di una europa di tutti e non di pochi. È arrivato il tempo di ridefinire, con forza, i parametri, “la gabbia”, che lega l’italia all’euro: non é più accettabile che nei comuni italiani siano bloccate risorse pari a 3 volte la legge di stabilità finanziaria, che le imprese non abbiano più accesso al credito e che i giovani divengano, sempre più, nuovi immigrati. Nel quadro regionale ci sono almeno 5 aree tematiche che meritano riflessioni. Primo: un nuovo sistema sanitario non solo pubblico ma misto (pubblico, privati e associazioni) con un risparmio del 10% (a parità di servizi) diminuendo le tasse per famiglie, imprese e associazioni. Secondo: veri manager nelle aziende regionali; perimetro unico per aggregare i servizi comunali; energie rinnovabili diffuse e micro valorizzatori (dai rifiuti l’energia): -50% di tariffe in 10 anni. Terzo: agenzia unica per il sostegno alle imprese, accesso al credito, sviluppo di centri ricerca e universitari per produrre più brevetti, promozione culturale e turistica, innovazione creativa (internet gratuito) dotando l’umbria di un piano strategico di marketing operativo. Quarto: l’umbria al centro d’europa migliorando le reti stradali, portando all’aeroporto la rete ferroviaria ad alta velocità, collegando meglio perugia con terni (quest’ultima città deve diventare, in 10 anni, un polo europeo per le nuove tecnologie e dei “nuovi produttori”). Quinto: inserire nello statuto regionale i valori della santità (san francesco e san benedetto). Istituire la conferenza fra i 92 sindaci e la regione umbria per mettere “a sistema” idee e progetti. Nella sostanza l’Umbria deve avere un una visione politica “alta”, strategica, europea, e lavorare per la costruzione della macro regione del centro italia (Marche, Umbria, Toscana e Lazio)”.
“Mi avvio a concludere – ha terminato Claudio Ricci nel suo discorso diramato alla stampa – auspicando che per l’Italia Popolare possa occuparsi della formazione politica: é dalla conoscenza che nascono le nuove classi dirigenti. Chi ha avuto il privilegio di svolgere esperienze amministrative deve metterle a disposizione, perché se idee, o modelli, possono creare sviluppo abbiamo il dovere etico di proporle. Nel 2015, fra politiche e regionali, spero che ci possa essere una nostra proposta rivolta alla persone, chiara, senza tattiche, per ricostruire la politica del fare con generosità, emozioni e speranza”.
Tra i tanti presenti, Donatella Tesei, sindaco di Maontefalco, quello di Bastia Ansideri, ma anche e soprattutto una nutrita schiera di rappresentanti della destra, da De Sio a Zaffini e fino a Rocco Valentino. Per la verità abbiamo visto anche qualche passionaria o ex della sinistra, come Travicelli e Aristei. Segno evidente, quindi, che Claudio Ricci ha centrato l’obiettivo: essere credibile e far sorgere un bell’interesse attorno a questa nuova realtà. Val bene ricordarlo, per altro, non si tratta di un partito politico. Non fino ad oggi, per lo meno.
Con il suo aplomb britannico, Ricci ha saputo tenere le “redini” della convention con estrema naturalezza, arricchendo i passaggi del suo intervento con richiami culturali di ogni tipo.
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