Claudia Travicelli: “1 Maggio 2016, ricordiamoci dei lavoratori sempre”
da Claudia Maria Travicelli (Consigliere-Capogruppo Comune Assisi)
In occasione del 1′ Maggio, “Festa del lavoro e dei lavoratori”, vorrei e con me, penso di rappresentare molti, ricordare con rispetto i tanti sacrifici e le lotte che tantissimi operai nel mondo, come in Italia, hanno fatto per conquistare diritti e condizioni di lavoro migliori. Da queste battaglie ne uscirono in primo luogo, le otto ore lavorative, che dopo uno stop voluto nel 1923 dal fascismo periodo in cui venne abolita questa festività, si riprese nel 1947, quando finalmente la festa del lavoro e dei lavoratori divenne ufficialmente festa nazionale.
Già immagino quanti saranno i politici e coloro che ambiscono ad esserlo, domani presenti alle varie manifestazioni, quanti saranno lì a fare la sfilata di moda o per essere più precisi la campagna elettorale o propaganda varia. Il primo Maggio, care amiche e cari amici, deve essere all’insegna della concretezza, ci si deve confrontare con chi, ogni giorno si trova in prima linea e deve fare i conti per arrivare a fine mese.
Le bandiere, i colori dei partiti e le appartenenze politiche devono fare posto a chi veramente vuole sicurezze per chi ogni mattina va al proprio posto di lavoro. Sicurezze economiche, salari adeguati, salari uguali per le donne e gli uomini, è grave ravvisare ancora che vi sono dei lavori che sono retribuiti diversamente, se svolti da un uomo o una donna. Sicurezza nel posto di lavoro, ancora sono troppi i morti e chi resta invalido per riportare a casa il pane,questi sono alcuni punti che dal governo centrale alle regioni, ai governi locali bisogna saper portare avanti concretamente, senza per forza voler ad ogni costo mettere la bandiera o poter dire “l’ho fatto io”.
Io, io, io e ancora io, questa è la gran parte della politica di oggi “io e solo io…”, non si parla mai del noi, del fare insieme, del volersi confrontare per il bene comune. Queste feste, come quella del 1′ Maggio, deve darsi degli obbiettivi seri e non deve essere solo una vetrina, una passerella gratuita, fatta alle spalle di chi lavora e in questi ultimi anni, purtroppo anche di chi non lavora. Le mie parole di questo 1′ Maggio, saranno “concretezza e non promesse, gesti, non parole o sfilate!”.
Il mio pensiero va alle tantissime lavoratrici e ai tantissimi lavoratori, ma permettetemi il mio augurio speciale va ai tanti e alle tante, che anche in questo giorno non potranno fare una grande festa, perché un lavoro non lo hanno. Con la speranza di un futuro-presente migliore. Buon 1′ Maggio a tutte/i
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