
Morosi e Martellini: “Una violazione della legge”
Assisi, 17 luglio 2025 – Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Assisi, composto da Serena Morosi (capogruppo) e Daniele Martellini, lancia un’accusa formale contro l’Amministrazione Comunale per un incarico da 10.645 euro conferito al dott. Paolo Pausilli, consulente in pensione, definendolo una violazione palese del D.L. 95/2012, art. 5, comma 9, che vieterebbe espressamente incarichi retribuiti a soggetti in quiescenza.
“Non è un’opinione politica, ma un tema di legalità,” ha dichiarato Morosi. “La legge è chiara: i pensionati non possono ricevere incarichi retribuiti dalle Pubbliche Amministrazioni, salvo poche eccezioni rigorosamente definite.”
Le eccezioni previste dalla legge
Fratelli d’Italia ha analizzato le eccezioni indicate dalla norma, escludendone l’applicabilità al caso in questione:
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Incarichi gratuiti – Non applicabile: l’incarico ha un costo per il Comune.
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Organi di controllo (es. revisori) – Non applicabile: si tratta di consulenza fiduciaria, non controllo contabile.
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Cariche politiche in piccoli Comuni – Non applicabile: Assisi ha una popolazione superiore alla soglia prevista.
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Competenze infungibili – Difficilmente sostenibile, secondo FdI: l’incarico non è stato preceduto da alcuna procedura pubblica per dimostrare l’insostituibilità del consulente.
“La legge richiede che tali incarichi siano temporanei, non rinnovabili e giustificati da una competenza unica e dimostrabile, cosa che non è avvenuta. Il Comune parla di ‘supporto fiduciario’, ma la fiducia non è una competenza infungibile prevista dalla normativa,” prosegue Morosi.
Un doppio incarico che diventa sistema
Il consigliere Martellini ha evidenziato come il dott. Pausilli abbia ricevuto due incarichi distinti: il primo da 4.500 euro e il secondo da 6.145 euro, nel giro di pochi mesi.
“Non si tratta di un’emergenza, ma di un sistema continuativo e costoso, che danneggia i professionisti locali e mina la trasparenza amministrativa,” ha dichiarato.
Secondo i consiglieri, l’Amministrazione non ha indetto alcuna selezione pubblica, impedendo di verificare se esistessero giovani professionisti in grado di svolgere l’incarico a condizioni diverse.
L’interrogazione
Fratelli d’Italia ha depositato un’interrogazione a risposta scritta, chiedendo a Sindaco e Giunta:
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Quale norma specifica ha permesso l’aggiramento del divieto di legge?
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Perché si è scelto un affidamento diretto, invece di una selezione pubblica trasparente?
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L’Amministrazione ritiene corretta questa prassi, che pesa sulle finanze pubbliche e compromette il principio di legalità?
“Ci aspettiamo risposte puntuali e documentate, non giustificazioni vaghe,” concludono Morosi e Martellini.
I Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia
Serena Morosi – Capogruppo
Daniele Martellini
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