(assisioggi.it) ASSISI – Nel Consiglio comunale di ieri è stata discussa la nostra interpellanza relativa alla Mostra su Antonio Canova (http://www.pettirossi.com/wordpress/?p=2642#more-2642) che avevamo presentato a luglio.
Purtroppo, come ormai consuetudine, il Sindaco ha preferito eludere le domande più scomode, parlando a lungo, ma senza rispondere in modo convincente e puntuale alle questioni che avevamo posto:
– per quali ragioni scientifico-culturali il Sindaco ha scelto di realizzare – tra tutte le opzioni possibili (antiche, moderne o contemporanee) – una mostra sull’artista neoclassico, chiedendo in prestito (per un costo di 50.000 euro) la maggior parte delle opere alla Gipsoteca Canoviana di Possagno presieduta dall’esponente nazionale del Popolo delle Libertà On. Gianfranco Galan?
– perché è stato affidato l’incarico di organizzare la mostra, per un costo di 60.000 euro, ad un soggetto esterno all’Amministrazione comunale, senza alcuna gara o strumento di evidenza pubblica?
– perché non sono stati sentiti preventivamente più soggetti o, quantomeno, quelli che fanno parte dell’ATI che gestisce i musei comunali, alcuni dei quali da anni organizzano mostre di livello nazionale e internazionale (ad esempio le mostre sul Perugino e il Signorelli)?
– perché è mancata un’adeguata pianificazione preventiva che prevedesse anche delle valutazioni puntuali sui ritorni economici dall’iniziativa, in termini di presenze (biglietti venduti), aumenti del flusso turistico, ricadute complessive per il nostro territorio, dato che è stato ammesso nella nota tecnica che queste potranno essere fatte solo a consuntivo?
Sarebbe stato utile chiarire meglio in Consiglio questi punti per varie ragioni.
In primis, per rispetto al bassorilievo in gesso (“L’uccisione di Priamo” dell’Accademia di Belle Arti di Perugia), che è stato ridotto in mille pezzi (e nessun indennizzo potrà riportare alla bellezza originale) quando è stato spostato dalla sua sede, per essere trasportato alla mostra di Assisi.
In secondo luogo, per fugare i sospetti dei “malpensanti”, che sospettano che la decisione di realizzare la mostra su Canova ad Assisi sia più legata all’appartenenza politica del Presidente della gipsoteca canoviana, piuttosto che a valutazioni squisitamente e strettamente artistico-culturali.
Nelle scelte culturali per la nostra città andrebbe garantita la massima trasparenza e la massima qualità. Nessuno mette in dubbio il valore artistico di Canova, ovviamente, ma la questione è il valore scientifico-culturale del progetto, della mostra, dell’evento.
Se fossimo stati al posto del Sindaco, per evitare dubbi, avremmo certamente operato diversamente: avremmo progettato e pianificato per tempo, costituito un “comitato scientifico” di alto livello, realizzato un bando pubblico per confrontare più opzioni e più proposte.
Purtroppo, però, queste modalità sono quasi sconosciute a questi amministratori comunali, che preferiscono l'”estemporaneità”.
Non nel senso della pittura “dal vivo”, che sarebbe già una bella cosa, ma nel senso di scelte culturali improvvisate e di eventi che, invece di essere il frutto di un vero progetto culturale per la città (che nasce da scelte consapevoli, da una chiara visione strategica e da una pianificazione adeguata negli anni), vengono fuori da decisioni del Sindaco fatte in modo solitario (come sottolineato nella nota tecnica di risposta all’interpellanza), invece che da valutazioni competenti di esperti della materia e dal confronto tra più progetti.
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