(assisioggi.it) PERUGIA – Che il paragone sia forzato ed improponibile e’ talmente sotto gli occhi di tutti che non si corre il rischio di passare per settari. La differenza di fronte alla Storia tra San Francesco ed Aldo Capitini non e’ nemmeno da discutere. Come è d’altra parte assolutamente forzato l’inserimento del pacifista e laico Capitini nello Statuto regionale accanto a due giganti della storia mondiale come San Benedetto e San Francesco. Il guaio e’ che si insiste su questo filone anche in occasioni altamente istituzionali e spiritualmente elevate come la visita di Papa Francesco ad Assisi. Il discorso della Presidente Marini e’ stato sciupato da questo forzato parallelismo sbagliato ed inopportuno vista anche l’omelia di Papa Francesco.
Un’omelia che e’ stata un brutto colpo per tutti coloro che insistono dando della figura di San Francesco interpretazioni pacifiste e laiche legandolo a messaggi che superano di fatto la Spiritualità del Poverello di Assisi e facendone una sorta di comunista ante litteram con venature di ecologismo progressista. “San Francesco non e’ energia panteista ma il suo messaggio e’ Cristo” ha detto chiaramente il Papa. La Presidente alla luce di questo per dovere di ospitalità ed opportunità avrebbe dovuto evitare il riferimento a chi si e’ voluto cancellare dal registro dei battezzati e faceva proselitismo in tal senso. Cosa legittima ma lontana anni luce dal contesto di ieri e dal messaggio di San Francesco. Il Santo Padre probabilmente non sapeva chi fosse Capitini e sorriderà di fronte a queste miserie culturali. resta il fatto che l’Umbria e’ e rimarrà Terra di Santi e di Spiritualità al di la’ della contingenza. Del buon Capitini , sconosciuto al di fuori di circoli ristretti e ben definiti politicamente, in licitammo non rimarrà traccia, queste le parole di Andrea Lignani Marchesani.
Commenta per primo