La strada di Assisi, Paoletti, siamo chiamati ad una responsabilità enorme

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leonardo paoletti

La strada di Assisi, Paoletti, siamo chiamati ad una responsabilità enorme

Da Leonardo Paoletti (coordinatore Forza Italia Progetto Assisi)
Il sito ConfrontiAssisi, luogo virtuale dove confrontarsi sul futuro di Assisi, soprattutto per chi politicamente si propone ad amministrare per i prossimi 5 anni la città, rappresenta un’opportunità stimolante e costruttiva di crescita. Doveroso ringraziamento ai promotori; Paolo Ansideri, Alessio Antonelli, Gabriele Caldari, Sandro Elisei, Enrico Sciamanna, sempre pronti a stimolare le menti attraverso numerose iniziative culturali di alto livello.

Qualsiasi riflessione per il futuro di Assisi, come del resto di tutto il Mondo, non può che partire dalla recente pandemia che ha colpito tutti, un punto di partenza, per guardare al futuro con speranza condividendo obbiettivi di rinascita promotori di un nuovo umanesimo, un risorgimento consapevole della fragilità umana che solo attraverso l’unione potrà essere vinta. Forse l’unico parallelo può essere fatto con il periodo post bellico della seconda guerra Mondiale. La comunità intera dovrà unirsi in una unica forza in grado di fare di ciò di cui quelle donne e quegli uomini sono stati capaci risollevando il Paese. La prossima Amministrazione Comunale avrà una responsabilità, se possibile, ancora più grande di quelle del recente passato. La sfida sarà portare Assisi nel futuro custodendo la magia della storia vissuta. Il tema della salvaguardia dell’ambiente, del rispetto del creato, sarà tra le prime sfide che bisognerà guardare a viso aperto e con coraggio. A supporto di questa che oramai è diventata un emergenza mondiale, molteplici sono gli obbiettivi europei destinati alla riduzione dell’inquinamento planetario.

Non dimentichiamo che S. Francesco, è nominato da Giovanni Paolo ll nell’80 Santo patrono dei cultori dell’ecologia e Assisi già patrimonio mondiale dell’umanità ha l’onere/onore di perseguire le vie della salvaguardia del ambiente. Un’occasione per l’Italia, per Assisi faro indiscusso con il messaggio di S Francesco, da non fallire. Sulla scorta degli obiettivi comuni é per noi imperativo farci trovare pronti per l ‘appuntamenti del 2025, Il Giubileo, con l’apertura poco prima del Natale e la conclusione con l’Epifania dell’anno successivo.

E per il 2026, ottavo centenario della morte di S Francesco, svoltasi cento anni prima con il Sindaco Avv. Arnaldo Fortini. Solo questi due appuntamenti sono sufficienti ad immaginare il grande impegno che dovrà essere profuso unito alla capacità, alla follia, di sognare un’Assisi “moderna”. Penso ad una città rinnovata con una viabilità alternativa fatta di energia pulita. Mezzi per la consegna delle tante merci che sbarcano in città e auto completamente a trazione elettrica. Un hub nella zona industriale deputato alla raccolta, allo stoccaggi e alla consegna delle merci h 24 con mezzi elettrici. Realtà già esistenti in diversi centri storici d’Italia.

Per immaginare questa Assisi è necessario studiare, avvalersi di persone di alto rilievo che sappiano condurre i nostri progetti, capire la nostra storia attraverso la nostra passione, ricercando ogni strumento necessario per realizzarli. Una città moderna al passo con i tempi, tecnologica, funzionante e funzionale aperta all‘ospitalità con offerte culturali religiose artistiche musicali a 360 gradi per i molti appuntamenti del quinquennio, con Impianti a gestione intelligente e automatizzata, attraverso infrastrutture di supervisione e controllo per l’ottimizzazione dei consumi energetici, per garantire confort e sicurezza, il tutto integrato al sistema elettrico.

Ogni struttura pubblica dovrà essere dotata di almeno una colonnina per la ricarica dei mezzi elettrici. Tecnicismi a parte, l’esigenza vera di trasmettere al Mondo un Assisi antica, ma perfettamente a proprio agio con ciò che oggi la tecnologia può offrire. Città custode del messaggio di Pace come sancito il 27 ottobre del 1986 con l’Incontro Interreligioso voluto da Giovanni Paolo ,e di dialogo e conciliazione, può e deve proporsi sede Mondiale d’incontro per gli uomini di buona volontà alla ricerca dell’unione tra i Popoli.

Siamo dunque chiamati ad una responsabilità enorme ma anche ad una sfida straordinaria che solo con l’Unione tra Il mondo Cattolico e la società Civile può essere vinta. La fortuna, spesso inconsapevole, di avere così tanto, ci consente di offrire ai tanti visitatori l’opportunità di vivere esperienze che questa terra offre naturalmente. Non solo i luoghi di culto che chiamano milioni di visitatori ogni anno, l’impegno sarà nella valorizzazione di luoghi già oggi utilizzati ma non sfruttati al meglio.

Le ricchezze artistiche come Gli affreschi di Giotto nella Basilica Papale di S. Francesco, per i cultori, e non solo, dell’arte pittorica, sono un appuntamento di crescita imperdibile. Il secondo monumento laico visitato in Umbria, la Rocca Maggiore, i molti ritrovamenti dell’Assisi di epoca Romana sono risorse da valorizzare ancora. il monte Subasio, con i suoi innumerevoli sentieri, i rifugi, le specialità sportive come la discesa con il parapendio, i Castelli sparsi in tutto il Comune, il cammino, che per molti è religioso, per altri è spirituale, per altri ancora è sportivo, sembrano sposare alla perfezione con la forte tendenza a riscoprire la vacanza lenta, il turismo consapevole, la ricerca dei prodotti della terra, offerta dalle tante imprese agricole, rappresentano una ulteriore risorsa per il settore turismo legato all’enogastronomia nella quale l’Umbria, ed in essa Assisi, rappresenta un forza indiscussa. Tra le tante crescenti realtà la manifestazione Unto può e deve crescere sino a diventare un appuntamento di livello nazionale per la promozione l’olio Vera eccellenza umbra a cui già la Regione con l’Assessore Morroni sta lavorando per la valorizzazione e la commercializzazione a livello internazionale.

La gravosa responsabilità e consapevolezza di proseguire questo percorso impone una unità d’intenti che sappia traguardare ai limiti partitici e di appartenenza di squadra o di casacca. Mirabile esempio di confronto culturale è il Cortile di Francesco, che sa coinvolgere, nelle molteplici tematiche affrontate, personalità di rilievo Mondiale, ponendo Assisi in un’ottica che esula dalla sola città Santuario. di più molte realtà culturali come l’Accademia Properziana del Subasio (1516, rifondazione 1818), la società di Studi Francescani (Paul Sabatier 1902 storiografia moderna Francescana), solo per citare quelle di maggior rilievo, testimoniano quanti tesori racchiude questa nostra città. La parola chiave, dicono gli esperti, è la comunicazione. Promuovere, per il comparto turistico, è determinante per la riuscita di qualsiasi evento, manifestazione, spettacolo, affinché si traduca in affluenza turistica, occorrono le persone, gli strumenti e soprattutto i giusti tempi.

Ma le pietre, le mura, i monumenti, senza l’anima che è l’Uomo con la sua quotidianità con la sua vita, non rappresentano altro che un corpo inerme privo di vita. Allora tutto è vano se il centro storico di Assisi dovesse perseverare nel suo inarrestabile spopolamento.

Attuare una politica di “defiscalizzazione” degli immobili residenziali per favorire il rientro in centro storico, rendere fruibile la città con mobilità alternativa, il rientro di alcuni importanti servizi pubblici tra le mura, sarà una sfida alla quale la prossima Amministrazione non potrà sottrarsi la sensazione di trovarsi in una città museo nega ai tanti visitatori la gioia di godere della vitalità di una comunità. La recente pandemia ha messo a dura prova tutte le famiglie e non solo del nostro Comune, aggravando la condizione economica di molti, verso i quali andrà posta attenzione non solo attraverso le forme assistenzialiste, ma anche attraverso la creazione di opportunità di lavoro come il progetto sulla mobilità alternativa, anche per le merci, che contribuirà alla creazione di posti di lavoro. E anche lo sviluppo del comparto assistenziale deve essere impegno anche della comunità laica che rappresenta la città di San Francesco. Ne è un chiaro esempio l’Instituto Serafico di Assisi, verso il quale occorre guardare con ammirazione ed umiltà, imparando il vero valore del servizio per i più deboli e più bisognosi. Molte sarebbero le cose sulle quali continuare a riflettere, molti gli argomenti di confronto e gli spunti che ci vengono offerti dalla nostra storia passata e soprattutto presente, molte da approfondire.

Certamente in questo periodo che condurrà alle prossime Amministrative di ottobre, ci saranno occasioni sempre più frequenti di affrontare con maggior concretezza gli argomenti e le proposte che vorremo attuare nei prossimi cinque anni. Certamente una città che ha dato i natali a San Francesco con suo messaggio di portata universale e tutti i grandi uomini che dopo di lui qui sono nati o che qui hanno lasciato testimonianze fondamentali, solo per citarne alcuni Metastasio, Federico II, Giotto, Goethe, Joergensen, Fortini, ci chiamano ad responsabilità immensa: loro hanno guardato al futuro, spingendo in avanti a traguardi inaspettati l’umanità e noi supportati dal loro insegnamento abbiamo il compito ancora più gravoso di continuare a volgere lo sguardo verso il nuovo verso il domani. La nostra sfida difficile e straordinaria è imparare da loro a guardare al domani senza timore e integrare il futuro con la loro straordinaria eredità.

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