Lega ad Assisi: “Stoppini pensi ai conti del Comune”

Nuove accuse sul bilancio 2024 e la manovra fiscale

La Lega di Assisi torna a criticare duramente il Sindaco facente funzione Valter Stoppini, accusandolo di voler proteggere politicamente la sua prima sostenitrice, Stefania Proietti, in un momento di forte impopolarità legato alla manovra fiscale regionale. A poche ore dal voto dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, il partito contesta l’efficacia delle recenti mosse istituzionali del primo cittadino assisano, considerate tardive e poco incisive.

Secondo Fabrizio Gareggia, esponente della Lega, la convocazione d’urgenza della terza commissione consiliare regionale da parte della maggioranza sarebbe solo una manovra dilatoria: “Non è con dichiarazioni dell’ultimo minuto – ha dichiarato – che si difendono i cittadini. Le tasse aumenteranno, e l’interlocuzione di Stoppini con la Regione non cambierà nulla, perché arriva a tempo ormai scaduto”.

La Lega sottolinea come la pressione delle piazze e delle realtà territoriali sia stata finora l’unica forza realmente contraria alla manovra, ben più della mediazione portata avanti dal sindaco f.f. di Assisi: “Se ci saranno modifiche al provvedimento – ha aggiunto Gareggia – sarà solo per merito delle proteste dei cittadini, delle associazioni di categoria e dei partiti di opposizione. Non certo per merito di accordi istituzionali combinati tra sindaco e giunta regionale”.

Il partito torna poi a criticare la gestione economica del Comune di Assisi, affermando che ci sarebbero criticità importanti nel bilancio e ritardi nella redazione del rendiconto 2024, il cui schema non risulta ancora approvato dalla Giunta. “Il termine per l’approvazione in consiglio è fissato al 30 aprile – precisa la Lega – ma ad oggi il documento non è stato nemmeno inviato ai revisori. Questo significa che si va verso un commissariamento, con gravi conseguenze per l’ente”.

Gareggia punta il dito contro quella che definisce una strategia pericolosa: rinviare tutto a dopo le elezioni comunali per evitare che l’esame del conto consuntivo possa danneggiare l’immagine del candidato Stoppini e della stessa presidente regionale. “Il rischio è che i numeri del bilancio siano così compromessi da minare la credibilità della proposta elettorale della sinistra – ha detto – e allora meglio congelare tutto”.

Nel mirino della Lega ci sono anche i rapporti tra Stoppini e Proietti, la quale – secondo il partito – sarebbe politicamente isolata a causa di una manovra fiscale che ha suscitato opposizione trasversale: “Non solo i partiti di centrodestra – afferma ancora il comunicato – ma anche sindaci, imprese, sindacati e amministratori locali si sono detti contrari al provvedimento, inclusi esponenti della stessa maggioranza regionale”.

La Lega accusa infine Stoppini di essere intervenuto pubblicamente solo dopo giorni di silenzio, a testimonianza – a loro dire – di una subordinazione politica nei confronti della Regione: “Solo adesso si scopre garante della sua comunità – prosegue la nota – ma non bastano le parole. Servono atti concreti, come la presentazione e l’approvazione del bilancio comunale”.

Ecco i punti salienti delle accuse lanciate:

Interlocuzione con la Regione definita tardiva e inefficace

Commissione consiliare convocata “fuori tempo massimo”

Manovra fiscale regionale considerata impopolare e dannosa

Silenzio prolungato di Stoppini fino a ora

Bilancio 2024 del Comune di Assisi ancora fermo

Rischio commissariamento se non approvato entro il 30 aprile

Dubbi sull’indebitamento dell’ente e sulla gestione economica

Tattica elettorale per rinviare i problemi dopo il voto

La Lega conclude sostenendo che il sindaco f.f. starebbe facendo da “parafulmine” alla presidente regionale, che resterebbe influente sulla città anche in caso di elezione del suo candidato. “La partita elettorale si gioca anche sulla trasparenza e sulla responsabilità nella gestione pubblica – chiude Gareggia – e oggi queste mancano”.

Il dibattito resta dunque acceso ad Assisi, in una fase politica in cui il confronto si fa sempre più serrato, con il voto alle porte e una città al centro di strategie regionali.

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