
Non entrerò in maggioranza, tradito da logiche di partito
Paolo Lupattelli lascia il gruppo – Scossone nel Consiglio comunale di Assisi: Paolo Lupattelli, il secondo consigliere più votato alle recenti elezioni amministrative, ha annunciato ufficialmente che non aderirà al gruppo consiliare del Partito Democratico né farà parte dell’attuale maggioranza. Una scelta maturata al termine di settimane di silenzi e delusioni, che il diretto interessato ha motivato con un lungo comunicato, segnato da una forte componente personale ma centrato su un chiaro dissenso politico.
Lupattelli, esponente di area centrosinistra, ha raccolto ben 357 preferenze, risultando il secondo più votato tra tutti i candidati della tornata elettorale, un dato che lo aveva proiettato tra i favoriti per un ruolo di rilievo all’interno della coalizione. Tuttavia, come spiegato nel comunicato diffuso dallo stesso consigliere, le aspettative sono state disattese, con la sua esclusione dalle posizioni di vertice decise all’interno della maggioranza.
“Non sarò parte del gruppo consiliare del Partito Democratico – ha scritto – né dell’attuale compagine di governo locale. Resterò in Consiglio comunale, ma lo farò da una posizione indipendente.” La decisione arriva dopo che, nonostante il risultato elettorale personale, Lupattelli non è stato coinvolto nei processi decisionali successivi al voto, né inserito in ruoli di responsabilità o condivisione politica, alimentando il senso di esclusione e sfiducia.
Nel messaggio, il consigliere ha fatto riferimento a un clima politico interno segnato da ostilità e mancanza di trasparenza. “Non si può restare dove non ci si sente accolti, dove si viene considerati un problema”, ha scritto, lasciando intendere come la sua esclusione sia stata più frutto di dinamiche interne al partito che di valutazioni oggettive legate al consenso ottenuto.
Con toni amari, ha descritto l’esperienza delle ultime settimane come un “contraccolpo durissimo”, paragonando la delusione politica vissuta a un episodio lavorativo in cui, nonostante anni di risultati eccellenti, si viene esclusi senza spiegazioni da un avanzamento professionale atteso e meritato. “È mancata la fiducia, è mancata la coerenza tra parole e fatti”, ha proseguito, sottolineando la distanza tra le rassicurazioni ricevute prima e dopo le elezioni e le scelte concrete compiute dai vertici del partito.
Lupattelli ha dichiarato che la sua scelta non è dettata da risentimento personale né da ambizioni disattese, ma da una profonda riflessione sui principi di correttezza e lealtà politica. La permanenza in Consiglio sarà dunque da indipendente, con l’intenzione di continuare a rappresentare i cittadini che lo hanno votato. “Sulla barca ci rimango – ha affermato – ma mi siedo da un’altra parte.”
Paolo Lupattelli lascia il gruppo
Pur prendendo le distanze dalla maggioranza e dal PD, Lupattelli ha tenuto a ribadire con fermezza la propria appartenenza culturale e politica al centrosinistra, affermando di voler restare fedele ai propri elettori e all’impegno assunto in campagna elettorale. Il suo obiettivo dichiarato resta quello di lavorare per il bene comune, libero da condizionamenti interni e da logiche partitiche che ha definito “non scritte”.
La vicenda ha già generato dibattito all’interno del contesto politico locale. La decisione di un consigliere tanto votato di non entrare nel gruppo consiliare di riferimento costituisce un segnale di frattura non marginale, che potrebbe avere conseguenze sulla tenuta della maggioranza guidata dal sindaco in carica. Seppur formalmente ancora parte del consiglio, l’uscita di Lupattelli dal perimetro di governo introduce una variabile d’incertezza nella gestione dei futuri equilibri.
A pesare, secondo quanto scritto dallo stesso consigliere, è stata anche la mancanza di un confronto diretto sulle scelte operate. L’esclusione sarebbe avvenuta senza una spiegazione formale, né un momento di confronto trasparente. Il passaggio chiave, nel racconto di Lupattelli, è proprio quello in cui sottolinea come la comunicazione della sua mancata inclusione nelle posizioni di responsabilità sia avvenuta in modo frettoloso, senza la dovuta considerazione.
“Non cerco contentini – ha scritto – e non mi piego a logiche che non rispecchiano ciò che i cittadini hanno scelto con il voto.” Un riferimento chiaro al disallineamento tra il risultato elettorale e le decisioni prese dai vertici del gruppo politico, che secondo Lupattelli non avrebbero tenuto conto della volontà popolare espressa nelle urne.
Nel lungo comunicato si cita anche una riflessione di Rino Formica, secondo cui la politica è “il terreno di scontro più duro e spietato”. Lupattelli fa propria questa visione, ma aggiunge che il silenzio di fronte alle ingiustizie rischia di tradire l’essenza dell’impegno civico. Un messaggio rivolto non solo alla maggioranza, ma all’intero contesto politico assisano, chiamato ora a confrontarsi con una nuova realtà in consiglio.
Nonostante la frattura, il consigliere ha assicurato che continuerà a partecipare attivamente alla vita politica della città, ponendosi come voce critica ma costruttiva all’interno del Consiglio. Il suo impegno, ha promesso, resterà saldo, “più convinto e determinato di prima”, a testimonianza di una volontà di non cedere alla delusione personale, ma di trasformare l’esperienza vissuta in un nuovo punto di partenza.
Il caso Lupattelli segna uno snodo politico significativo per l’amministrazione comunale di Assisi. La mancata adesione di un consigliere di peso alla maggioranza potrebbe non solo modificare l’equilibrio interno al Consiglio comunale, ma anche alimentare interrogativi più ampi sulla gestione dei rapporti interni al Partito Democratico locale. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se si tratterà di un episodio isolato o dell’inizio di una fase più complessa per la maggioranza assisana.
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