Posto di lavoro assegnato prima uscita bando? Una fake news
ASSISI – Ennesima fake news a danno dei Cittadini e dell’immagine dell’Ente e della Città di Assisi: non essendoci altro da poter criticare, oggi alcuni consiglieri di minoranza parlano di “un posto di lavoro, già assegnato, al marito di un’impiegata del comune.” Falso!!!! E perseguibile dalla Legge! Il Comune di Assisi, come ogni altro ente pubblico, per la copertura di propri posti di lavoro, è obbligato per legge alla preventiva esecuzione delle procedure di mobilità.
È ciò che il Comune di Assisi, da diversi mesi, ha ampiamente pubblicizzato sui media ed in ogni sede opportuna oltre che prevista. Era il giugno 2017 quando l’Ente ha annunciato, per effetto dell’approvazione del fabbisogno di personale, l’attivazione delle procedure per giungere all’assunzione, tramite mobilità, comando e concorso pubblico, di 8 nuove figure professionali per l’organico del Comune di Assisi.
Alcune di queste procedure sono state espletate (come quella per l’assunzione degli uscieri), altre sono tuttora in corso, e ogni documento è pubblico e pubblicato con largo anticipo in ogni sede.
Nella fattispecie, il dirigente comunale del settore cultura e turismo, con propria determinazione n. 750 del 4 settembre 2017 (regolarmente pubblicata e da tutti consultabile su Albo Pretorio o Amministrazione Trasparente, raggiungibili dal sito web del Comune di Assisi), ha approvato l’avviso di mobilità per la copertura di un posto a tempo pieno indeterminato di Istruttore Direttivo Amministrativo, esperto in attività di promozione e valorizzazione del sistema turistico e dei beni culturali, a norma dell’art. 30, comma 2-bis, del D.Lgs n. 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego).
Per tale posizione sono pervenute due istanze di partecipazione alla selezione con detta procedura (obbligatoria) di mobilità (volontaria). In conseguenza di ciò, sempre il dirigente preposto, con proprio atto di determina dirigenziale n. 975 del 31-10-2017, ha ammesso a selezione i due candidati, dopo averne valutato i requisiti di legge. La selezione deve essere ancora espletata. Questa la procedura – peraltro integralmente pubblicata su internet – e questi i veri inequivocabili fatti!
Tutto il resto sono chiacchiere offensive e lesive anzitutto dell’immagine dell’Ente. Ipotizzare o indurre nell’opinione pubblica anche solo il pensare ad una violazione della legge è frutto di vecchia politica che era evidentemente avvezza a simili comportamenti, che ora vorrebbe pretestuosamente insinuare nel penoso tentativo di ripulirsi la coscienza. Una notizia falsa e tendenziosa la cui diffusione rientra nelle previsioni di reato del codice penale. (fm)
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